Ma_il_cielo__sempre_pi_su

«Nel solo 2008 il Mezzogiorno ha perso 122mila residenti, a cui si aggiungono 173mila pendolari di lungo raggio, emigranti “precari”. Quasi 300mila partenze verso il Centro-Nord, un nuovo esodo come negli anni Sessanta. I “partiti dal Sud”, li si potrebbe chiamare…»

ll 2009 è stato l’anno della riscoperta del Sud. Numerose pubblicazioni e cronache, i costanti moniti del Presidente della Repubblica, i fatti di Rosarno e, ancora più recentemente, il dramma di Termini Imerese hanno riproposto il Mezzogiorno come questione politica e sociale. Ma la lunga stagione della rimozione fa discutere di Meridione come se questa terra appartenesse ancora a un lontano passato. Al Sud, del resto, è il futuro stesso ad essere in gioco: sequestrato dal sistema di potere meridionale e dall’ignavia di quello nazionale, un’intera generazione guarda al domani come se il cielo – il futuro, insomma – fosse sempre più su, sempre a nord di se stessi. 

Che fine hanno fatto i giovani al Sud? Negli ultimi dieci anni, mezzo milione è «fuggito» e ben un milione non studia né lavora. Emigrazione e inoccupazione, dunque. Oppure la rassegnazione di sopravvivere appesi al filo del precariato e del lavoro sommerso in un contesto di illegalità diffusa. 
È in questi termini, oggi, che si propone la questione meridionale. Una realtà che – con dati, analisi e proposte – questo libro affronta puntando i riflettori sulle vittime designate: i giovani e il futuro. Alla ricerca di una possibilità di riscatto in grado di mettere in crisi il sistema dominante per liberare le nuove generazioni dai vincoli imposti da una società pietrificata.