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Nella città murgiana, da mercoledì 12 dicembre nella sala convegni dell’ABMC, la mostra sull’intellettuale meridionalista e sulla sua esperienza da sindaco.

Scoprire e approfondire nuovi aspetti della personalità di Tommaso Fiore (1884-1973), uno degli esponenti più importanti del meridionalismo italiano: è l’obiettivo della mostra fotografica, documentaria e storica, promossa e organizzata dall’associazione culturale “Il Circolo delle Formiche”, in collaborazione con l’Assessorato al Mediterraneo Settore Attività Culturali della Regione Puglia e l’Ipsaic (Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea), che si apre mercoledì 12 dicembre ad Altamura, in provincia di Bari, città natale del saggista e scrittore.

L’inaugurazione è prevista alle 17 nella sala convegni dell’Archivio Biblioteca Museo Civico (portici di piazza Zanardelli) e vedrà la partecipazione del presidente del Consiglio regionale della Puglia Pietro Pepe, del sindaco di Altamura Mario Stacca, dell’assessore alla Cultura della Provincia di Bari Vittorino Curci e del consigliere regionale Michele Ventricelli. Interverranno l’assessore al Mediterraneo della Regione Silvia Godelli e il direttore dell’Ipsaic Vito Antonio Leuzzi. Coordinerà per il Circolo delle formiche, Pasquale Dibenedetto.

L’iniziativa, che si concluderà il 28 dicembre, gode del patrocinio, oltre che della Regione, anche della Provincia e del Comune di Altamura, dell’apporto dell’Archivio Biblioteca Museo Civico della città murgiana e del sostegno di alcuni sponsor (Costruzioni Barozzi srl; Banca Popolare di Puglia e Basilicata). Gli orari in cui si potrà visitare la mostra, aperta tutti i giorni tranne le domeniche e i festivi, saranno: 9.00-13.00 e 16.00-19.00.

La mostra, curata da Giuseppe Dambrosio e Anna Gervasio, con la consulenza scientifica di Vito Antonio Leuzzi, ha come titolo “Tommaso Fiore e Altamura. L’intellettuale, il politico, l’amministratore”. Si tratta di una delle prime mostre documentarie e iconografiche dedicata a Tommaso Fiore. Viene preso in considerazione un periodo storico poco conosciuto, dal 1919 al 1924 e in particolare i due anni, dal ’20 al ‘22, cruciali per la storia nazionale e locale, in cui l’intellettuale pugliese fu sindaco della città. Fiore, nato ad Altamura nel 1884 e morto a Bari nel 1973, fu anche consigliere provinciale dal 1920 al 1924.

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I curatori hanno attinto dagli Archivi del Comune e della Biblioteca Museo Civico di Altamura, dall’Archivio di Stato di Bari, da quello dell’Ipsaic, dalle Biblioteche Nazionale e “Sagarriga-Visconti-Volpi” di Bari, nonché da alcuni fondi privati.

I materiali visionati (e rielaborati in un percorso di 15 pannelli) sono per la maggior parte inediti e indispensabili per ricostruire la figura di Tommaso Fiore, sindaco e amministratore, nel contesto dei rapporti politici ed istituzionali con la Provincia di Bari, la Regione Puglia e lo Stato italiano. Inoltre risultano fondamentali per la comprensione della storia di Altamura e della Puglia tra la prima Guerra Mondiale e l’avvento del Fascismo. L’esperienza della Giunta guidata da Tommaso Fiore, finora poco contemplata negli studi relativi all’intellettuale meridionalista, getta luce sul suo progetto amministrativo, guardato con favore da amministratori, politici, professionisti ed intellettuali pugliesi dell’epoca. Insomma ne viene fuori il ritratto di un sindaco e un amministratore riformatore e illuminato del primo ‘900.

Emblematici a tal proposito risultano il suo impegno per la risoluzione dell’annoso problema dell’irrigazione dei campi e della dotazione idrica cittadina (mediante l’estensione delle condutture dell’Acquedotto Pugliese nei comuni dell’Alta Murgia), per il cooperativismo, per la costruzione di abitazioni secondo i modelli inglesi dell’edilizia popolare (le cosiddette “città giardino”), per il completamento degli edifici scolastici cittadini e per altre importanti opere pubbliche.

La mostra segue un percorso cronologico, che parte dall’infanzia e dalla formazione scolastica e prosegue con l’Università alla Normale di Pisa dove fu allievo di Giovanni Pascoli. Viene analizzata l’influenza che ebbero sul suo percorso intellettuale la prima guerra mondiale (Fiore fu anche internato in un campo di concentramento) e le questioni dell’interventismo e del combattentismo post-bellico. Vengono approfonditi i fecondi rapporti con Gobetti, Salvemini ed altri meridionalisti e l’attività pubblicistica su riviste nazionali (Fiore fu anche traduttore di Virgilio, di Tommaso Moro e di Erasmo da Rotterdam e scrisse saggi su Cechov e Tolstoj).

Il nucleo centrale della mostra è costituito dall’episodio dell’incendio al Municipio di Altamura del 1919, dall’elezione a sindaco della città e dal mandato svolto dal 1920 al 1922, dall’elezione a consigliere della Provincia di Bari. Fiore militò nel Partito Socialista e subì il confino a Ventotene, a Quadri e a Orsogna. Fu insegnante nelle Scuole Tecniche e nei Licei di Altamura, Gallipoli, Molfetta e Bari. Dopo la Liberazione aderì al Partito d’Azione e fu anche Provveditore agli Studi di Bari.

Dopo la mostra, sempre a cura dell’associazione “Il Circolo delle Formiche” che prende il suo nome proprio dall’opera più nota di Tommaso Fiore (Un popolo di Formiche), verrà edito un catalogo che conterrà un percorso storico e documentario ancora più approfondito e un maggior numero di contributi iconografici (fotografie d’epoca, manifesti e articoli apparsi su quotidiani e riviste). Inoltre, in questi giorni partirà il sito internet www.tommasofiore.it, curato come la mostra e il catalogo per la parte grafica dall’art director Antonio Cornacchia, che riproporrà, attraverso un percorso interattivo, i materiali della mostra e del catalogo.

Altamura, 10 dicembre 2007

Ufficio Stampa
Pasquale Dibenedetto 3334225560

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