I sei volantini della Rosa Bianca

di Giuseppe Dambrosio

rosa bianca

Il 22 febbraio 1943 venivano giustiziati a Monaco di Baviera Hans e Sophie Scholl e Christoph Probst, membri del gruppo della Rosa Bianca (Die weisse Rose), giovani che resistettero in maniera non violenta al nazismo, tutti poco più che ventenni. Erano credenti di religione cristiana (protestanti, cattolici e un ortodosso).

Il gruppo operò a Monaco di Baviera, città nella quale diffuse sei volantini che invitavano i tedeschi a ribellarsi con la resistenza passiva al regime nazista. Un episodio della resistenza tedesca poco conosciuto,

Si legge nel loro terzo volantino: “a molti, probabilmente alla maggior parte dei lettori di questo volantino, non è chiaro come sia possibile esercitare una resistenza efficace [...]. Noi non abbiamo molti mezzi, ce n’è solo uno a nostra disposizione: la resistenza passiva” (nell’originale: viele, vielleicht die meisten Leser dieser Blätter sind sich darüber nicht klar, wie sie einen Widerstand ausüben sollen [..]. Wir haben keine reiche Auswahl an solchen Mitteln, nur ein einziges steht uns zur Verfügung - der passive Widerstand). E questa azione di resistenza passiva avrebbe dovuto esercitarsi tramite il sabotaggio: degli eventi nazisti, delle loro manifestazioni artistiche, delle loro pubblicazioni, delle loro raccolte fondi anche quando quest’ultime venivano fatte passare per opere di beneficenza e di tutto quanto poteva favorire la propaganda di regime. I primi quattro volantini si chiudevano con brani o poesie di filosofi e scrittori, a sottolineare quindi la grande cultura dei membri della Rosa Bianca: Schiller e Goethe nel primo volantino, Lao-Tze nel secondo, Aristotele nel terzo, Novalis nel quarto. Principali responsabili della loro stesura furono Hans Scholl e Alexander Schmorell: quest’ultimo venne giustiziato il 13 luglio 1943 a 25 anni d’età.

Di seguito sono riportati integralmente i sei volantini, tratti dal sito della Bundeszentrale für politische Bildung ovvero l’Agenzia federale tedesca per l’educazione civica, www.bpb.de.  Una lezione di coraggio e di raffinatezza! Gli studenti si sono battuti per gli ideali nobili di non violenza, a sostegno della pace, contro ogni tipo di sopruso e di discriminazione. Un messaggio, quello della Rosa Bianca, ancora attualissimo.

 Il primo volantino

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Non c’è nulla di più indegno per una nazione civilizzata che lasciarsi “governare” senza alcuna opposizione da una cricca di irresponsabili dominati dai propri istinti. Certamente ogni onesto tedesco oggi si vergogna del suo governo. Chi tra di noi riesce a concepire le dimensioni dell’infamia che un giorno cadrà su di noi e sui nostri figli quando dai nostri occhi cadrà il velo e il più orribile dei crimini - crimini che infinitamente hanno superato ogni umana misura - sarà dinanzi a tutti alla luce del sole? Se il popolo tedesco è già così corrotto e così spiritualmente distrutto da non saper alzare una mano, se avventatamente si trova immerso nella fede sconsiderata che nutre verso la storia come ordine legittimante, se ha rinunciato alla propria libera volontà che è principio supremo dell’uomo e che lo eleva al disopra delle altre creature di Dio, se ha abbandonato la volontà di compiere l’azione decisiva e di girare la ruota della storia assoggettandola alla propria razionale volontà, se ha rinunciato alla propria individualità e ha percorso la strada che lo conduce ad essere ormai una massa vile e priva di spirito, allora sì il popolo tedesco merita la propria rovina.

Goethe parla dei tedeschi come di un popolo tragico, come gli ebrei ed i greci, ma oggi questo sembra piuttosto un popolo privo di spina dorsale, gregge ubbidiente di parassiti, che ora succhiato sino al midollo, privato del suo centro di stabilità sta attendendo di essere condotto alla sua distruzione. Così sembra ma così non è. Attraverso un graduale, ingannatore e sistematico abuso il sistema ha rinchiuso ogni uomo in una prigione spirituale. Soltanto ora ha scoperto di essere stato ridotto in catene ed è diventato cosciente del suo destino. Soltanto pochi hanno riconosciuto l’incombente minaccia della rovina ed il premio per il loro eroico allarme è stata la morte. Avremmo molto da dire sul destino di queste persone.

Se ognuno aspetterà che sia l’altro uomo ad iniziare la lotta i messaggeri della Nemesi vendicatrice si avvicineranno e allora l’ultima vittima sarà stata gettata inutilmente nelle fauci del demone insaziabile. Per questo ogni singolo individuo cosciente della propria responsabilità come membro della civiltà cristiana e occidentale, deve difendersi con tutte le sue forze sino all’ultimo, deve lottare contro il flagello dell’umanità, contro il fascismo e contro ogni simile sistema totalitario. Resistete, opponete la resistenza passiva ovunque voi siate, impedite il funzionamento di questa ateistica macchina da guerra prima che sia troppo tardi, prima che le altre città come Colonia siano ridotte ad un cumulo di macerie, prima l’ultimo giovane della nazione versi il proprio sangue su qualche campo di battaglia per l’orgoglio folle di un subumano. Non dimenticate che ciascun popolo merita il regime che accetta di sopportare.

Da La legislazione di Licurgo e Solone di Friedrich Schiller

«La legislazione di Licurgo è un modello di politica e psicologia in relazione al fine che si propone. Egli voleva uno stato potente, fondato su se stesso ed indistruttibile; forza politica e durata erano gli obiettivi a cui egli mirava, e questo fine lo ha raggiunto nel grado che era possibile nelle sue condizioni. Ma quando si raffronti lo scopo che si proponeva Licurgo, agli scopi dell'umanità, una profonda disapprovazione deve subentrare all' ammirazione che ci ha avvinti ad un primo superficiale sguardo. Ogni cosa deve essere sacrificata al bene dello stato non è mai in se stesso un fine, ma esso è importante solo come una condizione attraverso la quale può essere raggiunto il fine dell'umanità non è altro che l'espressione di tutte le risorse dell'uomo, il progresso. Se un ordinamento statale ostacola lo sviluppo di tutte quelle risorse che si trovano nell'uomo, se esso impedisce lo sviluppo dello spirito, esso è deprecabile e dannoso, per quanto possa essere elaborato e perfezionato nella sua forma. a sua stessa durata diventa più un motivo di rimprovero che di successo; esso è solo un prolungamento del danno; infatti più dura nel tempo, più danni comporta.

...Il merito politico e l' attitudine alla politica vennero sviluppati a scapito di tutti i sentimenti morali. A Sparta non esisteva né l'amore coniugale, né l'amore materno, né l'amore filiale, né l'amicizia. Esistevano soltanto dei cittadini e delle virtù civiche.

...Una legge di stato imponeva agli spartani di essere disumani verso i loro schiavi; in queste infelici vittime delle guerre veniva insultata e maltrattata l'umanità. Nello stesso codice giuridico spartano veniva insegnato il principio pericoloso di considerare gli uomini come mezzo e non come fine. In tal modo i fondamenti dei diritti essenziali della legge naturale e della morale venivano legalmente infranti.

...Quanto più bello fu l'esempio dato dal rude guerriero Caio Marcio nel suo accampamento davanti a Roma, allorquando sacrificò la vendetta e la vittoria perché egli non poteva vedere scorrere le lacrime della madre!

...Lo stato [di Licurgo] poteva sopravvivere ad una sola condizione: che lo spirito del popolo si fosse estinto. Avrebbe potuto quindi durare solo se esso avesse mancato al più alto e unico scopo dello stato».

Da Il risveglio di Epimenide di Goethe - Atto secondo, scena quarta

I Genî

Quello che audacemente è uscito fuori dall'abisso,

può per un ferreo destino

soggiogare metà della sfera terrestre,

ma nondimeno nell'abisso deve tornare.

Già minaccia un terribile timore:

egli invano cercherà di resistere!

E tutti coloro che a lui sono legati

dovranno perire con lui.

La speranza

Ora incontro i miei valorosi,

che si radunano nella notte,

per tacere, non per dormire;

e la bella parola "Libertà"

viene bisbigliata e sussurrata,

fino a che con insolita novità

sui gradini dei nostri temp

li grideremo ancora con nuovo entusiasmo:

"Libertà! Libertà!".

Per favore fai più copie puoi di questo volantino e distribuiscilo.

 

Il secondo volantino

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Non è possibile accettare un discorso intellettuale con la filosofia nazionalsocialista, se questa entità esistesse, si potrebbero utilizzare i mezzi della analisi e della discussione sia per provare la sua validità sia per combatterla. Tuttavia - in realtà - ci troviamo di fronte ad una situazione diversa. Sin dai suoi primi inizi questo movimento contava sull’inganno e sul tradimento di ciascuno dei suoi membri, sino al punto che già allora era internamente corrotto e poteva sostenersi solo attraverso continue menzogne. D’altronde Hitler nella prima edizione del suo libro (un libro scritto nel peggiore tedesco che io abbia mai letto nonostante il fatto che sia stato elevato al livello della Bibbia in una nazione di poeti e filosofi): “E’ incredibile quanto sia necessario ingannare un popolo per poterlo governare”. Se all’inizio questa crescita cancerosa all’interno della nazione passò quasi sotto silenzio fu soltanto perché esistevano ancora abbastanza forze al lavoro che operavano per il bene cosicché venne posto sotto controllo. Quando divenne più grande e infine in un ultimo sussulto di crescita ottenne il potere, il tumore esplose infettando l’intero corpo della nazione.

La maggior parte di coloro che gli si erano opposti passarono alla clandestinità. Gli intellettuali tedeschi si ritirarono nei loro sotterranei e come piante che lottano nell’oscurità, lontane dalla luce e dal sole, gradualmente cominciarono a soffocare. Ora la fine sta arrivando. Ora è nostro compito ritrovarci, diffondere l’informazione da persona a persona, mantenere una ferma posizione, non consentirci riposo sino a che l’ultimo uomo non sia persuaso dell’urgenza della sua lotta contro il sistema. Quando infine un’ondata di rivolta attraverserà la terra, quando sarà “nell’aria”, quando molti si uniranno alla causa, allora in un grande sforzo finale questo sistema potrà essere rovesciato. Dopo tutto è preferibile morire nel terrore piuttosto di un orrore senza fine.

Non siamo nella posizione di poter dare un giudizio definitivo sul significato della nostra storia. Ma se questa catastrofe potrà essere usata per il bene comune lo sarà soltanto se, purificati dalla sofferenza, desidereremo vedere la luce nel mezzo delle tenebre più profonde, faremo appello alla nostra forza e, finalmente, scuoteremo il giogo che pesa sul nostro mondo.

Non vogliamo discutere qui la questione degli ebrei, né vogliamo in questo volantino esporre una difesa o farne l’apologia. No, solo a titolo d’esempio vogliamo ricordare il fatto che dalla occupazione della Polonia 300.000 ebrei sono stati assassinati in questo paese nel modo più bestiale. Vediamo compiersi il peggior crimine contro la dignità umana, un crimine che non ha confronti nell’intera storia. Anche gli ebrei sono esseri umani e qualsiasi posizione si possa assumere rispetto alla questione ebraica questo crimine è stato perpetrato contro il genere umano. Qualcuno potrà dire che gli ebrei meritano il loro destino. Questa affermazione è il frutto di una mostruosa presunzione ma supponiamo pure che qualcuno la pronunci: quale posizione assumerebbe di fronte al fatto che l’intera gioventù aristocratica polacca è stata sterminata? (e voglia Dio che questo programma non sia stato completamente portato a termine). Tutti i giovani delle nobili casate tra i quindici e i venti anni d’età sono stati trasportati nei campi di concentramento e condannati ai lavori forzati e tutte le ragazze dello stesso gruppo d’età sono state inviate in Norvegia nei bordelli delle SS!

Per quale motivo vi raccontiamo queste cose visto che ne siete ben informati e se non le conoscete ben sapete di altri gravi crimini commessi da questa orribile subumanità? Perché tocchiamo un problema che ci coinvolge tutti profondamente e ci deve costringere a riflettere. Perché il popolo tedesco è rimasto così inerte dinanzi a crimini così orrendi, crimini così estranei alla razza umana? Difficilmente qualcuno cerca di comprendere, è cosa accettata come un fatto e scacciato dalla mente. Il popolo tedesco ricade nel suo profondo, stupido sonno che incoraggia questi criminali fascisti dando loro la possibilità di compiere i propri crimini che ovviamente mettono in atto. E’ questo il segno che il popolo tedesco è stato brutalizzato nei suoi più intimi sentimenti umani? Che nessuna corda vibra in esso commuovendosi alla vista di simili azioni? Che è ormai affondato in una fatale assenza di coscienza dalla quale non verrà mai più risvegliato? Sembrerebbe così e sarà certamente così se i tedeschi non si risveglieranno da questo stato di letargia, se non protesteranno dovunque e ogniqualvolta potranno farlo contro questa cricca di criminali, se non parteciperanno al dolore di queste centinaia di migliaia di vittime. E non solo dovranno partecipare a questo dolore ma dovranno manifestare molto di più: un senso di corresponsabilità nella colpa. Perché attraverso questo atteggiamento apatico hanno fornito a questi uomini malvagi l’opportunità di fare ciò che hanno fatto; hanno tollerato questo “governo” che ha assunto su di sé un’enorme carico di colpa e che ha sparso su tutti la vergogna.

Ogni uomo vuole essere escluso da questo tipo di colpa ma ciascuno continua lungo questa via nella più placida, più serena coscienza. Ma non potrà essere escluso perché è colpevole, colpevole, colpevole! Tuttavia non è ancora troppo tardi per liberarci di questo che è il peggiore di tutti i governi e per non assumerci un carico di colpa ancora più pesante. Ora che i nostri occhi in questi ultimi anni sono stati aperti, ora che sappiamo esattamente chi è il nostro avversario, ora è finalmente giunto il tempo di scacciare questa orda bruna.

Fino allo scoppio della guerra la maggioranza del popolo tedesco era cieco, i nazisti non si mostravano nel loro vero aspetto. Ma ora, ora che li abbiamo riconosciuti per ciò che sono ci deve essere un solo e principale compito, il più santo compito di ogni tedesco: distruggere queste belve.

«Felice quel popolo il cui governo non si fa sentire.

Il popolo il cui governo opprimente viene soffocato.

Ahimé, è sulla miseria che si costruisce la fortuna.

 

Ahimé, la fortuna vela solo la miseria. Come andrà a finire?

La fine non è ancora visibile. L'ordine si trasforma in disordine.

Il bene si trasforma in male. Il popolo cade nello smarrimento.

 

Non è così forse ogni giorno, da tempo?

Per questo l'uomo elevato è rettangolare, ma non urta, è spigoloso, ma non ferisce;

esso è diritto, ma non brusco; è limpido, ma non vuole risplendere». (Lao-Tze)

 

«Chi cerca di dominare lo stato e di formarlo secondo il suo volere,

non vedo come raggiungerà il suo scopo: questo è tutto.

 

Lo stato è un organismo vivente: in verità non può essere costruito come si vuole!

Chi non tiene conto di ciò lo rovina. Chi vuole impadronirsene lo perde.

Perciò alcuni esseri precedono ed altri li seguono.

 

Alcuni hanno il respiro caldo, altri freddo. Alcuni sono forti, altri deboli.

Alcuni raggiungono la ricchezza, altri naufragano.

L'uomo nobile evita l'eccesso, evita la superbia, evita la sopraffazione». (Lao-Tze)

Per favore fai il maggior numero di copie di questo volantino e distribuiscile.

 

Il terzo volantino

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Salus publica suprema lex

Ogni forma ideale di governo è un’utopia. Uno Stato non può essere costruito su basi puramente teoretiche piuttosto deve crescere e maturare nello stesso modo in cui cresce e matura un essere umano. Non dobbiamo dimenticare che nel punto di inizio di ogni civiltà lo Stato è già presente in forma embrionale. La famiglia è un’istituzione antica quanto l’uomo stesso e da essa l’uomo, essere razionale, ha creato per se stesso lo stato fondato sulla giustizia la cui legge più alta deve essere il bene comune. Lo Stato deve esistere come organismo parallelo all’ordine divino e la più grande di tutte le utopie, la civitas dei, è il modello al quale deve tendere e al quale deve avvicinarsi. Non vogliamo qui formulare giudizi su tutte le possibili forme di Stato - democrazia, monarchia costituzionale e così via. Una cosa tuttavia va chiarita in modo netto e non ambiguo. Ogni essere umano ha il diritto di pretendere uno Stato giusto e utile, uno Stato che assicuri la libertà dell’ individuo e allo stesso modo il bene della comunità. Perciò, in accordo con la volontà di Dio, l’uomo è nato per seguire il proprio naturale obiettivo: la felicità terrena vivendo ed agendo in piena libertà nella comunità di vita e lavoro della nazione.

Ma il nostro attuale “Stato” è la dittatura del male. Sento che mi obiettate: “questo lo sappiamo da molto tempo e non c’è bisogno che ci venga ripetuto ancora una volta”. Ma io vi domando: se lo sapete perché non opponete resistenza, perché permettete a simili uomini di avere il potere di derubarvi pian piano ora apertamente e ora segretamente, uno dopo l’altro dell’esercizio di ogni vostro diritto sino a che un giorno nulla più rimarrà se non un sistema statale meccanizzato presieduto da criminali e alcolizzati? Il vostro spirito è già così annientato dagli abusi da farvi aver perso il ricordo che è vostro diritto, anzi vostro dovere morale eliminare questo sistema? Ma se un uomo non può più raccogliere le proprie forze per reclamare i propri diritti allora è assolutamente certo che perirà. Meriteremmo di essere dispersi per la terra come polvere nel vento se in questa ora estrema non sorgessimo ritrovando finalmente il coraggio che sino ad ora ci è mancato. Non nascondete la vostra codardia dietro il velo dell’opportunismo perché per ogni giorno che trascorrete nell’esitazione, evitando di opporvi a questa discendenza dell’Inferno, la vostra colpa cresce come in una curva parabolica sempre più in alto.

Molti, forse ma maggioranza, dei lettori di questi volantini non hanno un’idea chiara di come si possa attuare una opposizione efficace. Non vedono alcuna via aperta per attuarla. Noi vogliamo tentare di mostrar loro che ognuno ha la possibilità di contribuire al rovesciamento di questo sistema. Non sarà possibile preparare il terreno alla rivolta attraverso una azione solitaria ed individualistica come fossimo degli eremiti amareggiati e tantomeno in questo modo sarà possibile affrettare una rivoluzione. No, tutto ciò sarà possibile soltanto attraverso l’azione coordinata di molte persone convinte, di un popolo energico, di un popolo che ha concordato i mezzi necessari ad ottenere gli obiettivi posti. Riguardo a questi mezzi non abbiamo molta scelta. L’unico attuabile è la resistenza passiva. Il significato e l’obiettivo della resistenza passiva è di far cadere il nazionalsocialismo e in questa lotta non dobbiamo arretrare di fronte a nessuna possibilità, a nessuna azione qualunque sia la sua natura. Dobbiamo opporci al nazionalsocialismo su tutti i fronti lungo i quali è possibile attaccarlo. Dobbiamo fare in modo che molto presto questo mostruoso stato crolli. La vittoria della Germania fascista in questa guerra avrebbe terribili e inimmaginabili orribili conseguenze. La vittoria militare sulla minaccia del bolscevismo non può diventare la principale preoccupazione dei tedeschi. La disfatta del nazismo deve essere senza condizioni il primo problema all’ordine del giorno. L’estrema urgenza di questo compito la illustreremo in uno dei prossimi volantini.

Ed ora ogni convinto oppositore del nazionalsocialismo deve domandare a se stesso come può lottare contro lo Stato attuale nel modo più efficace, come può infliggere i colpi più duri. Senza dubbio attraverso la resistenza passiva. Non possiamo dare a ciascun uomo delle istruzioni possiamo solo dare suggerimenti generali e ciascuno poi troverà il modo migliore per mettere in atto le sue azioni.

Sabotaggio nelle fabbriche di armi e nelle industrie di guerra, sabotaggio di ogni adunata, raduno, cerimonia pubblica o organizzazione del partito nazionalsocialista. Ostruire il corretto funzionamento della macchina da guerra (una macchina da guerra che lavora per l’unico scopo di perpetuare il partito nazionalsocialista e la sua dittatura). Sabotaggio in tutti i campi della scienza e dell’educazione che svolgono opera di sostegno alla continuazione della guerra siano esse università, scuole tecniche, laboratori, istituti di ricerca o uffici tecnici. Sabotaggio in tutte le istituzioni culturali che anche potenzialmente possono aumentare il prestigio dei fascisti tra la gente. Sabotaggio in tutti i campi delle arti che abbiano anche la minima dipendenza con il nazionalsocialismo o siano al suo servizio. Sabotaggio in tutte quelle pubblicazioni, nei quotidiani asserviti al governo e che difendono la sua ideologia e diffondono le brune menzogne. Non dare un centesimo alle collette effettuate per le strade (anche quelle effettuate con il pretesto della carità) perché queste sono solo menzogne: il ricavato non va né alla Croce Rossa né alle persone realmente bisognose. Il governo non ha bisogno di queste collette stradali e non è finanziariamente interessato da esse, dopotutto è in grado di stampare tutta la moneta che desidera. Ma la popolazione deve essere costantemente tenuta sotto pressione e la pressione psicologiche non deve essere allentata.

Non contribuire alle raccolte di metalli o tessuti e cose del genere. Tenta di convincere tutte le persone che conosci incluse quelle delle classi meno elevate dell’insensatezza di continuare, dell’inutilità di questa guerra, della nostra schiavitù economica nelle mani del nazionalsocialismo, della distruzione di ogni valore morale e religioso, dell’urgenza della loro resistenza passiva!

Dalla Politica di Aristotele

«... Inoltre appartiene ad essa (ed è caratteristico della tirannia) il far sì che nulla rimanga nascosto di ciò che qualunque cittadino dica o faccia, ma che delle spie lo seguano ovunque...

... e inoltre il seminare discordia da ogni parte, l'inimicare gli amici fra di loro, l'aizzare il popolo contro le persone di classe elevata, e i ricchi tra di loro. E' inoltre tipico di queste misure tiranniche impoverire i sudditi, per poter pagare la guardia del corpo e perché essi, assillati dai bisogni delle loro esigenze quotidiane, non abbiano tempo né possibilità di cospirare… Al medesimo scopo tendono egualmente i sistemi fiscali come quello imposto a Siracusa, dove sotto Dionisio i cittadini spesero per le tasse nel corso di cinque anni tutti i loro beni. Il tiranno tende poi continuamente a provocare guerre...»

Per favore copia e distribuisci!

 

Il quarto volantino

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C’é un proverbio antico che ripetiamo ai nostri figli: “Chi non vuole ascoltare dovrà poi provare”. Ma un bambino saggio si brucerà le dita soltanto una volta sulla stufa bollente.

Nelle passate settimane Hitler ha raccolto successi in Africa e in Russia. Di conseguenza l’ottimismo da un lato e il turbamento e il pessimismo dall’altro sono cresciuti all’interno del popolo tedesco con una rapidità insolitamente consistente rispetto alla tradizionale apatia tedesca. In ogni angolo si sentono pronunciare tra gli oppositori di Hitler - la parte migliore della popolazione - esclamazioni di pessimismo, parole di disappunto e di scoraggiamento che spesso terminano con la domanda: “E se Hitler ora, dopotutto ...?”

Nel frattempo l’offensiva tedesca verso l’Egitto si è arrestata. Rommel si trova ora in una posizione pericolosamente avanzata. Ma la spinta verso Est procede. Questo successo apparente è stato ottenuto al prezzo del più orribile spreco di vite umane tanto che non può più essere definito un vantaggio. Per questo dobbiamo mettervi in guardia rispetto a qualsiasi ottimismo.

Né Hitler né Goebbels hanno contato i morti. In Russia ne vengono persi centinaia ogni giorno. Siamo nel mese del raccolto e la falce taglia con colpi vigorosi il grano. Il dolore si installa nelle casette di campagna e non c’é nessuno che asciughi le lacrime delle madri. Hitler ancora inganna con le sue menzogne quella gente cui ha rubato il bene più prezioso gettandola in una morte senza senso.

Ogni parola che proviene dalla bocca di Hitler è una menzogna. Quando pronuncia la parola pace vuol dire guerra e quando in modo blasfemo usa il nome dell’Altissimo pensa alla potenza del demonio, all’angelo caduto, a Satana. La sua bocca è il fetido ingresso dell’Inferno e il suo animo è corrotto nel profondo. Certamente è vero che si deve condurre la lotta contro lo Stato terroristico con gli strumenti del raziocinio ma ciononostante anche chi ancora dubita della realtà, dell’esistenza dei poteri demoniaci, ha comunque ben compreso il significato metafisico che sta dietro a questa guerra. Dietro ai concreti, visibili eventi, dietro tutti gli obiettivi, le logiche considerazioni troviamo l’elemento irrazionale. La lotta contro il demone, contro i servi dell’Anticristo. In ogni luogo e in ogni tempo i demoni hanno atteso nel buio aspettando il momento di debolezza degli uomini, quando volontariamente decide di abbandonare il posto che gli spetta nell’ordine della Creazione fondato sulla libertà che Dio gli ha riservato.

Quando cede alle pressioni del male e separa se stesso dall’ordine divino e - dopo aver compiuto il primo passo - viene spinto a compiere il prossimo ed il prossimo ancora in una accelerazione furibonda. In ogni luogo e in ogni tempo di grandi travagli sono apparsi uomini, santi e profeti che avevano preservato la loro libertà e che hanno innalzato preghiere all’unico Dio e al suo santo aiuto affinché gli uomini ritornassero a Lui invertendo il loro cammino. L’uomo è libero, questo è certo, ma senza il vero Dio è senza difesa davanti al principio del male. E’ come una barca senza timone alla mercè della tempesta, come un bimbo senza madre, come una nube che si dissolve nell’aria. Domando a te che sei cristiano: lottando per la salvezza del tuo più grande tesoro, hai forse modo di esitare? di indugiare in intrighi, in calcoli, in procrastinazioni nella speranza che qualcun altro alzi il braccio in tua difesa? Non ti ha forse Dio dato la forza e la volontà per combattere? Dobbiamo attaccare il male dove esso è più forte ed è più forte nel potere di Hitler.

«Mi, voltai e vidi tutto il male che è stato commesso sotto il sole; ed ecco, vi erano lacrime di quelli che soffrivano ingiustizia e non avevano alcun consolatore; coloro che gli arrecavano ingiustizia erano così potenti che essi non potevano avere nessun consolatore. Ed allora considerai felici coloro che erano morti, più dei vivi, che possedevano ancora la vita...». [Ecclesiaste 4, 1-2] Novalis: «La vera anarchia è l'elemento che genera la religione. Dalla distruzione di tutto ciò che vi è di positivo essa solleva il suo capo vittorioso come nuova creatrice del mondo... Se l'Europa volesse svegliarsi, se esistesse nel nostro futuro uno stato degli stati, una dottrina scientifica della politica. Sarà forse di tipo gerarchico... il fondamento di questa unione di stati?... Il sangue scorrerà sull'Europa fino a che le nazioni non saranno consapevoli della spaventosa follia che le trascina in un vortice e, colpite e rappacificate da una musica celeste, non si avvicineranno ai vecchi altari; tra di loro frammiste, non udranno opere di pace, e non sarà celebrata una grande festa di pace con lacrime ardenti, sui fumanti campi di battaglia. Solamente la religione può svegliare l'Europa ed assicurare i diritti dei popoli instaurando visibilmente il cristianesimo sulla terra con un nuovo splendore, nella sua funzione di apportatore di pace...».

Vogliamo espressamente affermare che la Rosa Bianca non è finanziata da nessun potere straniero. Sappiamo che il potere nazionalsocialista deve essere distrutto con mezzi militari ma cerchiamo di ottenere un rinnovamento all’interno dello spirito tedesco così profondamente ferito. Questa rinascita tuttavia deve essere preceduta dal chiaro riconoscimento di tutte le colpe di cui il popolo tedesco si è macchiato e da una battaglia senza compromessi contro Hitler, i suoi molti complici, i membri di partito, i Quisling e quelli come loro. Dobbiamo aprire in modo netto, con brutalità un abisso tra la parte migliore del popolo e tutto ciò che si ricollega ad Hitler e ai suoi seguaci. Per lui e per i suoi seguaci non vi è alcuna punizione adeguata su questa terra che possa essere commisurata ai loro crimini. Ma per l’amore verso le future generazioni dobbiamo dare un esempio di tale forza che per il futuro nessuno avrà la minima tentazione di ritentare simili azioni. Non dimentichiamo neppure i piccoli furfanti di questo regime, ricordiamo i loro nomi affinché nessuno ci sfugga! Non devono riuscire a trovare il modo dopo aver preso parte a simili atrocità, di cambiar bandiera all’ultimo minuto come se nulla fosse accaduto.

Per tranquillizzarvi aggiungiamo che gli indirizzi dei lettori della Rosa Bianca non sono trascritti li abbiamo presi casualmente da indirizzari pubblici. Noi non rimarremo in silenzio. Noi siamo la vostra cattiva coscienza. La Rosa Bianca non vi lascerà in pace.

Il quinto volantino

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Un appello a tutti i tedeschi!

La guerra si sta avviando verso la sua fine prevista. Come successe nell’anno 1918 il governo tedesco sta cercando di focalizzare l’attenzione esclusivamente sulla crescente minaccia della strategia sottomarina mentre a Est le armate sono costantemente in ritirata e l’invasione ad Occidente è imminente. La mobilitazione militare negli Stati Uniti non ha ancora raggiunto il culmine ma già assistiamo a qualcosa che mai si era visto in precedenza. Ormai è divenuta una certezza matematica: Hitler sta conducendo il popolo tedesco nell’abisso. Hitler non può vincere la guerra la può soltanto prolungare. La colpevolezza di Hitler e dei suoi complici è ormai al di là di ogni misura. La resa dei conti si fa sempre più vicina. Ma cosa sta facendo il popolo tedesco? Non vuole vedere e non vuole ascoltare. Segue ciecamente i suoi seduttori verso la rovina. Vittoria ad ogni costo! sta scritto sulla loro bandiera. “Lotterò sino all’ultimo uomo” dice Hitler ma nel frattempo la guerra è già persa.

Tedeschi!

Volete insieme ai vostri figli subire lo stesso destino toccato agli ebrei? Volete essere giudicati secondo lo stesso metro con il quale saranno giudicati i vostri diffamatori? Volete essere per l’eternità una nazione odiata e allontanata dal genere umano? No. Dissociatevi dal banditismo nazionalsocialista. Dimostrate attraverso l’azione che il vostro pensiero è diverso. Sta giungendo una nuova guerra di liberazione. La parte migliore della nazione sarà dalla vostra parte. Strappate il velo di indifferenza nel quale vi siete avvolti. Non credete alla propaganda nazionalsocialista che vi ha instillato sin nelle ossa la paura per il bolscevismo. Non credete all’idea che la sicurezza della Germania sia legata alla vittoria del nazionalsocialismo per amore o per forza. Un regime criminale non può conseguire una vittoria tedesca. Dissociatevi in tempo da qualsiasi cosa connessa con il nazionalsocialismo. Sta per giungere un terribile giudizio per coloro che sono rimasti nell’ombra, per coloro che sono rimasti esitanti, per coloro che hanno dimostrato solo codardia.

Cosa possiamo imparare dalla fine di questa guerra che mai è stata una guerra nazionale?

L’idea imperialista della forza - da qualsiasi lato provenga - deve essere eliminata per sempre. Il militarismo prussiano non dovrà più conquistare il potere. Soltanto la cooperazione su larga scala dei paesi europei potrà creare le basi sulle quali poggerà la ricostruzione. L’egemonia centralizzata - come quella che lo stato prussiano ha cercato di esercitare in Germania ed in Europa - dovrà essere eliminata al suo primo apparire. La Germania del futuro dovrà essere uno stato federale. A questo punto soltanto un sistema federale potrà instillare nuova vita nell’indebolita Europa.

I lavoratori dovranno essere liberati dalla loro condizione di profonda schiavitù nella quale li ha sprofondati il nazionalsocialismo. L’illusoria struttura di una industria nazionale autonoma deve scomparire. Ogni nazione ed ogni uomo deve avere il diritto di godere dei beni della terra. Libertà di parola, libertà di religione, protezione di ogni cittadino dagli arbitrii di regimi criminali fondati sulla violenza dovranno essere le basi per la nuova Europa. Aiuta la resistenza. Distribuisci i volantini!

Il sesto volantino

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Colleghe! Colleghi!

Scosso e angosciato il nostro popolo sta dinanzi all’ecatombe di uomini di Stalingrado. Trecentotrentamila tedeschi sono stati condotti alla morte e alla distruzione dal caporale della Prima Guerra Mondiale. Führer, ti ringraziamo! Il popolo tedesco è in fermento. Continueremo ad affidare il destino delle nostre armate ad un dilettante? Vogliamo sacrificare ciò che rimane della gioventù tedesca alle basse ambizioni di una cricca di partito? No, mai! Il giorno del giudizio sta per giungere, il giorno della resa dei conti della gioventù tedesca con la più abominevole tirannia che il nostro popolo ha dovuto sopportare. In nome della gioventù tedesca reclamiamo la restituzione della libertà da parte dello stato di Adolf Hitler, libertà il più prezioso tesoro che abbiamo e che ci è stato tolto nel modo più infame.

Siamo cresciuti in uno stato nel quale ogni libera espressione di opinione è stata soppressa senza alcuno scrupolo. La gioventù hitleriana, le SA, le SS hanno tentato di drogarci, di stravolgerci, di irreggimentarci negli anni più promettenti della nostra gioventù. “Addestramento filosofico” è il nome che hanno dato all’odioso metodo con il quale si è avvolto nelle nebbie di frasi vuote il nostro primo sviluppo educativo. Un sistema di selezione di capi nella cui inimmaginabile malvagità e cecità intellettuale vengono educati i futuri dirigenti nei “Castelli dell’Ordine Cavalleresco” nei quali diventeranno assassini e esecutori senza dio, impudenti, privi coscienza e stupidi complici del Führer. Considerano noi intellettuali come dei tirapiedi utili a costruire dei "manganelli" affinché possano governare. I soldati al fronte sono irreggimentati come scolaretti da capiclasse e aspiranti al titolo di Gauleiter e le studentesse vengono insultate dagli scherzi volgari dei Gauleiter.

Le studentesse dell’Università di Monaco hanno saputo dare degna risposta ai tentativi di macchiare il loro onore e gli studenti hanno preso le loro difese e sono rimasti ben saldi. Questo è l’inizio della lotta per la nostra autodeterminazione senza la quale nulla può essere creato senza valore spirituale e intellettuale. Ringraziamo i nostri coraggiosi compagni, sia donne che uomini, che ci hanno dato un così brillante esempio.

Per noi c’é una sola parola d’ordine: lotta contro il partito! Esci dall’organizzazione del partito che è usata soltanto per chiuderci la bocca e mantenerci nella schiavitù politica. Fuori dalle aule dei caporali e sergenti delle SS e dei leccapiedi del partito. Vogliamo un insegnamento genuino e vera libertà di opinione. Nessuna minaccia ci può terrorizzare neppure la chiusura delle università. Questa è la lotta di ognuno e di ciascuno di noi per il nostro futuro, la nostra libertà e il nostro onore per uno stato conscio della sua responsabilità morale.

Libertà e onore!

Per dieci lunghi anni Hitler e i suoi aiutanti hanno maltrattato, spremuto, brutalizzato queste due splendide parole tedesche fino alla nausea come solo dei dilettanti possono fare gettando in pasto ai porci i più alti valori di una nazione. In dieci anni di distruzione di ogni libertà materiale e spirituale, di ogni valore morale del popolo tedesco questa gente ha dimostrato ciò che intendeva per libertà e onore. L’orribile bagno di sangue e il massacro che hanno scatenato e che ogni giorno provocano in nome della “libertà e dell’onore della nazione tedesca” in tutta Europa ha aperto gli occhi anche al più stupido tra i tedeschi. Il nome della Germania sarà disonorato per sempre se la gioventù tedesca non si risolleverà, non si prenderà la sua vendetta e espiando distruggerà i suoi oppressori ricreando una nuova Europa dello spirito.

Studenti!

Il popolo tedesco vi guarda. Come nel 1813 il popolo attendeva noi per scrollarsi di dosso il gioco napoleonico, così nel 1943 guardano noi per spezzare il terrore nazista attraverso il potere dello spirito. Beresina e Stalingrado levano le loro fiamme ad Oriente. I morti di Stalingrado ci implorano di passare all’azione. “In piedi, in piedi popolo mio che il fumo e le fiamme siano il nostro segnale!” Il nostro popolo è pronto a ribellarsi contro la schiavitù dell’Europa decretata dai nazisti in un nuovo, fervente impeto di libertà e onore.