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La nuova sezione
di Daniela Preziosi
Sono almeno 200 i poliziotti morti nella Resistenza in tutta Italia. Il presidente Vittorio Berti: «Vogliamo restituire alla memoria nostra e del paese quello che noi per primi non conosciamo fino in fondo»
Milano, 6 maggio 1945, da sinistra Stucchi, Parri, Cadorna, Longo e Mattei, i capi del Cln Alta Italia che nominò i prefetti dopo la Liberazione FOTO LAPRESSE
«Siamo poliziotti in servizio e quiescenza, fra noi c’è chi lavora in un commissariato, chi negli uffici investigativi. La sezione è nata un mese fa. Quello che oggi chiamiamo “progetto” all’inizio era una riflessione fra quattro o cinque colleghi sul fatto che ci era capitato di girare per l’Italia per servizio, e di vedere monumenti, targhe, piazze, giardini dedicati a colleghi morti dal ‘43 al ‘45, che noi per primi sconoscevamo».
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La gestione del senso comune
Cancellare la memoria è un meccanismo ideologico
di Anna Maria Lorusso
Il fenomeno della cancel culture costringe a una riflessione: chi decide cosa merita di essere ricordato?
Le rivendicazioni ispirate al politically correct rischiano di imporre il punto di vista di un gruppo ristretto
In Italia monumenti legati al passato coloniale, come la statua di Indro Montanelli, sono diventati oggetto di attacchi
FOTO LAPRESSE
Se le rivendicazioni sul politically correct evidenziano, nel linguaggio verbale, i nuovi doveri di attenzione che una società – almeno in alcune sue sue frange – avverte, c'è un'altra dimensione della “gestione sociale del senso comune” in cui si rivendicano affermano comune l 'interpretazione e la difesa del sentire sociale: le politiche della memoria.
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Trent’anni fa la strage di via D’Amelio
L’impresa di raccontare stragi e legalità nelle scuole
L’insegnamento dell’antimafia e della legalità nelle scuole è spesso un’iniziativa di singoli docenti e associazioni
Paolo Borsellino è stato ucciso il 19 luglio di trent’anni fa in via d’Amelio a Palermo. Sua figlia, Fiammetta, ha detto, ormai quasi un mese fa in un’intervista all’Espresso, che non parteciperà ad alcuna cerimonia dello stato: «Ho deciso che è inutile andare allorquando ho avuto chiara certezza che personaggi di primo piano delle istituzioni non avevano fatto il loro dovere». Eppure non smette di andare nelle scuole. «È l’unico posto dove mi trovo a mio agio a raccontare di papà. Solo il contatto con menti pure, disinteressate, senza secondi fini, mi dà serenità».
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La barricadera che difendeva la libertà di tutti
di Alessandra Necci
Tutte le mattine ispeziono le gemme del mio arbusto e verifico dove ce ne sono; ogni giorno faccio visita a una coccinella con due puntini neri sul dorso … in fondo non mi considero più importante di quella piccola coccinella e,piena del senso della mia infima piccolezza, io mi sento ineffabilmente felice». Cosìparlava la grande rivoluzionaria del Novecento Rosa Luxemburg. Amava la natura e traeva conforto dalla bellezza del mondo e dalle piccole cose. In carcere guardava dalle inferriate della cella una cinci allegra sull’albero di fronte e questo le procurava una
profonda gioia.
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Verrà presentato il 1° giugno nell’Agorateca in via Stefano Lorusso, 1 ad Altamura, accanto alla scuola “Tommaso Fiore”, il libro Gli altamurani e la Resistenza. Il contributo degli antifascisti e dei partigiani alla lotta di Liberazione, di Giuseppe Dambrosio, edito da Il Circolo delle Formiche.
Coordina Fulvio Colucci, giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno e scrittore.
Intervengono:
Rosa Melodia, Sindaca di Altamura,
Margherita Fiore, assessora alle Culture del Comune di Altamura,
Anna Gervasio, direttrice Ipsaic (Istituto pugliese per la Storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea),
Pati Luceri, docente
Giuseppe Dambrosio, autore del libro.
Seguiranno interventi programmati di parenti di antifascisti e resistenti altamurani e dell’Anpi di Altamura.