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Tommaso Fiore

Le prose di Rocco Scotellaro

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 19 Aprile 2023

Un saggio di letteratura meridionalista

Le prose di Rocco Scotellaro

di Tommaso Fiore

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Ora che da pochi mesi non è più Rocco, «il più piccolo» poeta d'Italia, come diceva sua madre, leggeremo nel Circolo di Cultura «Francesco De Sanctis» a Cosenza, qualcosa di questi «Contadini del Sud», che egli andava approntando per la Casa Editrice Laterza, e che vedranno la luce fra giorni. Si tratta di quattro biografie di contadini, o piuttosto di autobiografie, chè l'idea di far parlare lavoratori della terra (non però inventanti frottole o facenti poesie), ma dei propri interessi, delle vicende della propria, vita, è nuova, cioè sentita in modo non meccanico ma vivo, da poeta. E andrebbe sostenuta e allargata a una specie di esame della società contadina di oggi, sotto la guida, s'intende, di uno spirito di poeta, il cui occhio vede al di là delle forme esteriori e ordina e illumina e crea in maniera imprevedibile.

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Dalla zappa alla penna

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 22 Gennaio 2023

Anche i contadini sanno scrivere

Dalla zappa alla penna

di Tommaso Fiore

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Rocco Scotellaro (Tricarico,19 aprile 1923 - Portici, 15 dicembre 1953) 

Ora che da pochi mesi non è più Rocco, «il più piccolo» poeta d'Italia, come diceva sua madre, leggeremo nel Circolo di Cultura «Francesco De Sanctis», a Cosenza, qualcosa di questi «Contadini del sud», che egli andava approntando per la casa Ed. Laterza, e che vedranno la luce tra giorni. Si tratta di quattro biografie di contadini, o piuttosto di autobiografie, chè l'idea di far parlare lavoratori della terra, non però inventanti frottole o facenti poesie ma dei propri interessi, delle vicende della propria vita, è nuova, cioè sentita e allargata a una specie di esame della società contadina di oggi, sotto la guida, si intende di uno spirito di poeta, il cui occhio vede al di là delle forme esteriori e ordina e illumina e crea in maniera imprevedibile.

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Così Salvemini recensiva nel 1952 «Un popolo di Formiche»

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 29 Dicembre 2022

Così Salvemini recensiva nel 1952
«Un popolo di formiche»

copertina

Le formiche di Tommaso Fiore sono quei piccoli proprietari, fittavoli, giornalieri agricoli, che hanno trasformato la fascia costiera dell'Adriatico da sassaia in giardino di ulivi, viti, mandorli, orti di verdure precoci, e continuano sempre quel lavoro secolare di conquista.

Su quel popolo Fiore scrisse nel 1925 e 1926 quattro lettere per la «Rivoluzione liberale» di Piero Gobetti, e due furono pubblicate da Giuseppe Gangale su «Conscientia». Nel catascio politico, intellettuale e morale di quegli anni borgiani pochi lessero quelle lettere. Oggi esse escono in volume con una piccola prefazione di Gabriele Pepe. Esse documentano, anche nello stile, ricco spesso di strozzature inaspettate e stupende, un pensiero vigoroso chiuso in una prigione da cui si tormenta per uscire. Ha di tanto in tanto qualche luce di speranza, ma le mura della prigione restano sempre lì, immobili. Tragico destino di chi nell'Italia meridionale non intende arrendersi alle influenze mortifere dell'ambiente.

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La marcia su Roma si poteva fermare

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 24 Ottobre 2022

Il 1922 e il collasso della democrazia

di Federico Fornaro

I soldati posti a difesa della capitale avrebbero tranquillamente potuto resistere a un attacco degli squadristi
Il re avrebbe potuto aumentare le truppe per arginare Mussolini e i suoi. Ma l’eccesso di indulgenza era diffuso:
dalle gerarchie cattoliche ai liberali, fino ai sindacati. La sinistra era troppo divisa per essere efficace

benito Mussolini nei giorni successivi alla marcia su Roma

Benito Mussolini nei giorni successivi alla marcia su Roma

Nell’ottobre 1922 la democrazia italiana collassò. Benito Mussolini e i fascisti conquistarono il potere con la marcia su Roma senza trovare grandi ostacoli perché l’intera architettura dello stato liberale cedette fragorosamente, aprendo le porte agli autori di un autentico colpo di stato. Tre anni esatti dividono il trionfo della sinistra nelle elezioni politiche (16 novembre 1919) dal «discorso del bivacco» (16 novembre 1921). Nessuno, neppure lo stesso Mussolini, dopo il disastroso risultato elettorale dei fascisti nel 1919, avrebbe pronosticato che, a soli tre anni di distanza, sarebbe stato nominato presidente del Consiglio e avrebbe ottenuto la fiducia della Camera. Come è stato possibile che ciò sia accaduto e anche così rapidamente? E, soprattutto, sarebbe stato possibile bloccare l’ascesa al potere del fascismo?

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Amore e odio, il legame tra Fiore e la Russia

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 13 Maggio 2022

Amore e odio, il legame tra Fiore e la Russia

Contro comunismo e nazionalismo salvò l’anima dei contadini che ricordavano i suoi formiconi
di Fulvio Colucci

Fiore a Molfetta min

Tommaso Fiore

Della Russia «dovete rassegnarvi a non capir nulla di ciò che vorreste capire», Tommaso Fiore arrivò qualche anno dopo Winston Churchill a definire enigmatico il grande paese che rende insonni le notti occidentali, illuminate dai bagliori della guerra in Ucraina.

Due anni fa - nel 2020 - la casa editrice Stilo, coadiuvata dal Consiglio regionale della Puglia, pubblicò una raccolta di articoli firmati da Fiore e dedicati alla cultura russa (il testo è Scritti sulla cultura russa, pp. 208, euro 16). Alcuni apparvero sulla «Gazzetta del Mezzogiorno», quotidiano con il quale - si ricorda - Fiore ebbe «un rapporto fecondo».

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Il dovere di studiare e conoscere le vite dei deportati politici

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 17 Gennaio 2022

Verso la giornata dell memoria

di Massimo Castoldi*

auschwitz

Sicuramente oggi più di vent’anni fa, quando con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 è stato istituito il Giorno della memoria il 27 gennaio, data della liberazione di Auschwitz, ogni italiano sa delle deportazioni dal nostro paese e in Europa e dell’esistenza dei campi di concentramento in Germania e nelle terre occupate dai nazisti. Gli incontri di ex deportati coi giovani delle scuole, le visite organizzate ai campi di sterminio, alcune opere di ricostruzione storica hanno consentito di consolidare una percezione diffusa dell’orrore della persecuzione organizzata dal Terzo
Reich. Sembra, tuttavia, che questa percezione non sia adeguatamente sostenuta dall’impegno verso la comprensione di quanto accaduto,
nonostante la migliore storiografia di questi ultimi anni si sia spesa proprio in questa direzione.

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La nobile e tragica vicenda umana di Giuseppe Di Vagno

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 26 Agosto 2021

L'infaticabile combattente socialista

di Gaetano Arfè

Giuseppe DiVagno

[...] Di Vagno non è un predestinato al socialismo. Proveniente da agiata famiglia di media borghesia agraria, la sua opposizione all'ordine sociale esistente non è determinata dallo sfruttamento padronale, dalla miseria, dalla negazione all'accesso alla scuola - penso all'altro suo grande conterraneo, Giuseppe Di Vittorio che impara a leggere a lume di candela dopo le lunghe ore di fatica mal pagata - dalla solidarietà di classe.

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Piero Gobetti, il profeta della rivoluzione liberale che in Italia non c’è mai stata

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 19 Giugno 2021

Il centoventesimo compleanno dell'intellettuale torinese

IPiero Gobetti

Ricorre oggi il centoventesimo compleanno di Piero Gobetti (in quest’anno ricorre anche il sessantesimo anniversario del Centro torinese che porta il suo nome e che ha sede nella sua casa), il giovane intellettuale che ancora liceale fu protagonista della più radicale e innovativa impresa politico-culturale italiana. La rivista Rivoluzione liberale (nata nel 1922 e chiusa nel 1925 per ordine del regime fascista) fu la più celebre ma non la sola delle sue creazioni, tra le quali una casa editrice che nel 1925 pubblicò La libertà di J.S. Mill con introduzione di Luigi Einaudi.

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La visione assolutoria del fascismo

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 08 Giugno 2021

Da molti anni raccontiamo la nostra storia a rovescio

di Carlo Geppi*

File: [BMussolini.jpg] | Mon, 07 Jun 2021 20:11:38 GMTLazioWiki: progetto enciclopedico sulla S.S. Lazio www.laziowiki.org

Negli ultimi decenni si è diffusa in Italia una visione assolutoria del fascismo e del suo leader, Benito Mussolini.

Non passa praticamente settimana in cui non scattino polemiche su esternazioni di politici o giornalisti che attaccano antifascismo e Resistenza derubricandoli nella migliore delle ipotesi a fastidiosi residui del passato oppure che, sovente in parallelo, proseguono imperterriti la tradizione del racconto di un fascismo immaginario, sorvolando sulla sua ferocia e sulla sua natura di crimine al potere.

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Partigiani della Wehrmacht

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 21 Aprile 2021

La storia dei disertori tedeschi

di Mirco Carrattieri

foto domani

Foto archivio di Hans Braunwers/ Istoreto

Uno tra i filoni più fecondi della ricerca storica sulla Resistenza è quello che evidenzia la dimensione transnazionale della lotta. Dagli anni Settanta si è studiata la presenza di partigiani sovietici in Italia; più di recente si è evidenziato il ruolo degli ex prigionieri alleati e jugoslavi. Ancora poco indagata è invece la presenza di disertori tedeschi, nonostante già nel 1960 Roberto Battaglia, il primo grande storico della Resistenza italiana, aveva evidenziato il rilievo di questo fenomeno. Le fonti in effetti sono poche e frammentate: molti di loro non hanno mai richiesto il riconoscimento come partigiani. E, come evidenziato da Filippo Focardi, ha pesato molto la tendenza a demonizzare il "cattivo tedesco" come forma di autoassoluzione del "bravo italiano".

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La rivoluzione Comune

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 18 Marzo 2021

Orgoglio Rosso a Parigi

La rivoluzione Comune

di Marcello Musto

comune

I borghesi avevano sempre ottenuto tutto. Sin dalla rivoluzione del 1789, erano stati i soli ad arricchirsi nei periodi di prosperità, mentre la classe lavoratrice aveva dovuto regolarmente sopportare il costo delle crisi. Bisognava ribaltare questo corso e, all’indomani della cattura di Napoleone III, sconfitto dai tedeschi nel settembre del 1870, e della nomina, cinque mesi più tardi, di Adolphe Thiers a capo del governo, il popolo di Parigi fu animato da un nuovo spirito di lotta. La prospettiva di un esecutivo che avrebbe lasciato immutate le ingiustizie sociali scatenò la ribellione nella capitale francese. Il 18 marzo 1871 scoppiò una nuova rivoluzione; Thiers e la sua armata dovettero riparare a Versailles.

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La resistenza non violenta dei giovani tedeschi al nazismo

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 23 Febbraio 2021

I sei volantini della Rosa Bianca

di Giuseppe Dambrosio

rosa bianca

Il 22 febbraio 1943 venivano giustiziati a Monaco di Baviera Hans e Sophie Scholl e Christoph Probst, membri del gruppo della Rosa Bianca (Die weisse Rose), giovani che resistettero in maniera non violenta al nazismo, tutti poco più che ventenni. Erano credenti di religione cristiana (protestanti, cattolici e un ortodosso).

Il gruppo operò a Monaco di Baviera, città nella quale diffuse sei volantini che invitavano i tedeschi a ribellarsi con la resistenza passiva al regime nazista. Un episodio della resistenza tedesca poco conosciuto,

Si legge nel loro terzo volantino: “a molti, probabilmente alla maggior parte dei lettori di questo volantino, non è chiaro come sia possibile esercitare una resistenza efficace [...]. Noi non abbiamo molti mezzi, ce n’è solo uno a nostra disposizione: la resistenza passiva” (nell’originale: viele, vielleicht die meisten Leser dieser Blätter sind sich darüber nicht klar, wie sie einen Widerstand ausüben sollen [..]. Wir haben keine reiche Auswahl an solchen Mitteln, nur ein einziges steht uns zur Verfügung - der passive Widerstand). E questa azione di resistenza passiva avrebbe dovuto esercitarsi tramite il sabotaggio: degli eventi nazisti, delle loro manifestazioni artistiche, delle loro pubblicazioni, delle loro raccolte fondi anche quando quest’ultime venivano fatte passare per opere di beneficenza e di tutto quanto poteva favorire la propaganda di regime. I primi quattro volantini si chiudevano con brani o poesie di filosofi e scrittori, a sottolineare quindi la grande cultura dei membri della Rosa Bianca: Schiller e Goethe nel primo volantino, Lao-Tze nel secondo, Aristotele nel terzo, Novalis nel quarto. Principali responsabili della loro stesura furono Hans Scholl e Alexander Schmorell: quest’ultimo venne giustiziato il 13 luglio 1943 a 25 anni d’età.

Di seguito sono riportati integralmente i sei volantini, tratti dal sito della Bundeszentrale für politische Bildung ovvero l’Agenzia federale tedesca per l’educazione civica, www.bpb.de.  Una lezione di coraggio e di raffinatezza! Gli studenti si sono battuti per gli ideali nobili di non violenza, a sostegno della pace, contro ogni tipo di sopruso e di discriminazione. Un messaggio, quello della Rosa Bianca, ancora attualissimo.

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A 3 anni dalla scomparsa di Alessandro Leogrande

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 26 Novembre 2020

Vecchi e nuovi meridionalismi

di Alessandeo Leogrande

Alessandro Leogrande

Oggi è molto difficile provare a immaginare la Taranto degli anni Cinquanta, afferrare il suo spirito, i suoi lineamenti. È difficile farlo per chi allora non c’era, per chi guarda a quel passato dai bordi di una città profondamente mutata. Eppure – se c’è un tratto che emerge nei resoconti dell’epoca – è quello del mesto crollo di un tessuto urbano edificato intorno all’apparato naval-militare nei sei decenni precedenti. Quella città, nel bene e nel male, era ormai al capolinea.

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A Bari, Bitetto, Barletta la reazione popolare e dei militari ai nazisti

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 08 Settembre 2020

9 settembre ’43 e Bari scoprì la dura lezione della Resistenza

di Arturo Cucciolla

resistenza in puglia

Nove settembre 1943. Il giorno prima, alle 19.42 dai microfoni dell’EIAR, Badoglio aveva proclamato l’entrata in vigore dell’armistizio firmato già il tre di settembre a Cassibile con gli Alleati. L’ambiguità dell’annuncio generò confusione e sbandamento nel Paese e in particolare nelle forze armate; nei giorni successivi più di ottocentomila soldati italiani furono catturati dai tedeschi e internati nei lager; più della metà degli effettivi abbandonarono le armi e cercarono di tornare alle loro case. I tedeschi attuarono subito l’operazione, da tempo pianificata, definita Achse, occupando militarmente l’Italia. In questo quadro generale di sconcerto e di sbandamento, nel nostro meridione si pose immediatamente il problema di fronteggiare l’esercito tedesco in ritirata, incalzato dagli Alleati che risalivano la penisola, che mise in atto ovunque atti feroci di ritorsione e tentò con ogni mezzo di lasciare dietro di sé terra bruciata e rovine.

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A 96 anni dall'eccidio di un antifascista

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 10 Giugno 2020

Giacomo Matteotti

di Piero Gobetti 

Un anno e mezzo di dominazione fascista di Giacomo Matteotti

L'aristocratico del "sovversivismo"

Matteotti non fu mai popolare. Tra i compagni era tenuto in sospetto per la ricchezza: gli avversari lo odiavano come si odia un transfuga. Invece Matteotti era un aristocratico di stile, non di famiglia. Il suo socialismo non è la ribellione avventurosa del conte Graziadei che abbandona una famiglia secolare e, rompendo le tradizioni, accetta la vita dello studente spostato con l'amante intellettuale che diventerà la moglie inquieta della famiglia piccolo-borghese, come succede ad ogni buon nichilista - fedele al programma demagogico di andare al popolo.

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Corrado Alvaro, la letteratura come forma di riscatto

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 15 Aprile 2020

A 115 anni dalla nascita di Corrado Alvaro

di Matteo Collura

Corrado Alvaro

L'anniversario

Di Corrado Alvaro (1895 1956) mi ha sempre impressionato l'aspetto fisico, il suo volto. Per questo, nel ricordarlo a centoventicinque anni dalla nascita, ripropongo il ritratto che ne fece il critico letterario Pietro Pancrazi, una descrizione che dice molto sull'autore di Gente in Aspromonte: «Qualche settimana fa ho inteso Corrado Alvaro parlare in pubblico in una illustre sala fiorentina, che è sempre per uno scrittore non Toscano una bella prova. Parlava della sua Calabria, e calabrese restò. Con quella sua faccia che sembra un pugno chiuso visto di profilo, si pose di fronte alla sala e per un'ora disse il fatto suo cosa su cosa e quasi con un senso di necessità».

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L'eroina della Rivoluzione Napoletana

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 21 Agosto 2019

“E forse un giorno gioverà ricordare tutto questo”

di Giuseppe Dambrosio

Pimentel

Il 20 agosto di 220 anni fa accaduto impiccata in piazza Mercato a Napoli Eleonora Pimentel de Fonseca, l'eroina della Rivoluzione Napoletana.

Di origini portoghesi ma nata a Roma il 13 gennaio 1752, fu fine intellettuale, giornalista, poetessa e politica. Eleonora Pimentel Fonseca è ancora oggi una delle figure storiche più affascinanti di sempre.

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Il-74esimo-della-liberazione-dal-nazifascismo

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 25 Aprile 2019

Il contributo degli altamurani alla costruzione dell'Italia libera e democratica

di Giuseppe Dambrosio

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Nel 74esimo della Liberazione dal nazifascismo, festa della Repubblica,  è doveroso ricordare gli altamurani che diedero il loro contributo alla costruzione dell'ITALIA LIBERA E DEMOCRATICA: Paolo Casanova, Tommaso Fiore, Michele Cornacchia. Sante Cannito.

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A 220 anni dalla Rivoluzione Altamurana

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 07 Febbraio 2019

L'8 febbraio di 220 anni fa ad Altamura si innalzava l'albero della libertà: si apriva l'esperienza rivoluzionaria del 1799 che interessò molti centri del regno di Napoli

a cura di Giuseppe Dambrosio

 

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L'albero della libertà è stato il simbolo della Rivoluzione Napoletana del 1799. Importato ed imposto dalle armate francesi è innalzato in tutto il regno di Napoli. Ad Altamura, ostinata città democratica,  fu accolto con entusiasmo e convinzione. Di seguito un estratto significativo di ciò che accadde 220 anni nella città murigiana tratto da "Notizie raccolte da Michele Rotunno contadino di anni 90, da Antonio Seminaro calzolaio di 84 anni, da Francesco Armiento contadino di anni 86, da Sig. Francesco Giannuzzi ed altri seniori Altamurani su le vicende del 1799 ".

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A cent'anni dalla morte di Rosa Luxemburg e di Karl Liebknecht

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 13 Gennaio 2019

Rosa, la terza via assassinata

di Giovanni Bernardini

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l 15 gennaio 1919 Rosa Luxemburg fu assassinata a Berlino in circostanze ancora oscure, nelle fasi conclusive dell'insurrezione comunista soffocata nel sangue da un'effimera quanto efficace coalizione tra forze socialdemocratiche e reazionarie. La sua fine tragica ha privato la sinistra europea di una voce originale e autorevole ma ne ha fatto un simbolo che ha conosciuto stagioni alterne, pur di immutato interesse. Grazie a Stefan Berger, direttore dell'Istituto per la storia del lavoro dell'Associazione tedesca di storia del lavoro, Cent'anni dopo ricostruiamo un profilo della Luxemburg e della sua eredità politica.

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Una domanda alla sinistra

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 23 Aprile 2018

Una domanda alla sinistra

di Guido Crainz

La mobilitazione contro chi si opponeva ai valori antifascisti è stata il tratto fondativo della nostra Repubblica È ancora così?

Da sempre il 25 aprile è il segnale di un clima: “racconta” il modificarsi di un Paese, il suo vivere il proprio passato e il suo immaginare il futuro. Ed è uno sfregio il primo segnale venuto quest’anno, il rifiuto della giunta di centrodestra di Todi di dare il proprio patrocinio alle celebrazioni dell’Anpi: l’antifascismo sarebbe “di parte”, per una giunta che ha il sostegno di CasaPound. Non è affatto un segnale minore, mentre sul proscenio si susseguono incauti osanna alla “Terza Repubblica”.

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L'eccidio delle SS

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 12 Agosto 2017

La strage di Sant’Anna di Stazzema

di Federico Quadrelli

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Era il 12 agosto 1944 quando un battaglione delle SS con la complicità dei fascisti italiani raggiunse Sant’Anna di Stazzema e trucidò 560 innocenti. Ogni anno ci ritroviamo in questo periodo a ricordare questa tragedia, poiché è il simbolo della follia, dell’odio, della violenza cieca. Di un periodo di profonda oscurità.

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28 luglio 1943, un giorno importante per Bari

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 27 Luglio 2017

La libertà salvata dai ragazzini caduti in via Niccolò dell'Arca

di Paolo Comentale

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Mercoledì 28 luglio 1943 è una giornata calda e soleggiata. Santi del giorno sono due giovani martiri Naziario e Celso, il loro simbolo è una palma. E una palma dovevano sventolare insegno di pace e di giubilo anche i giovanissimi manifestanti che, issando ritratti del re Vittorio Emanuele III del Capo del Governo in carica da meno cli tre giorni, Pietro Badoglio, la mattina del 28 luglio si dirigevano dal centro di Bari verso il carcere in via Crispi per ricevere notizie e forse addirittura liberare i detenuti politici ancora rinchiusi. Il fasci­smo con il suo carico di crimini, lutti e de­ vastazioni era caduto da pochi giorni e si sperava in una nuova era di libertà e, specialmente, di pace.

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A 50 anni dalla morte del priore di Barbiana

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 26 Giugno 2017

Il carteggio tra Tommaso Fiore e don Lorenzo Milani

di Giuseppe Dambrosio

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A 50 anni dalla morte di don Lorenzo Milani è importante ricordare il carteggio che Tommaso Fiore ebbe con il priore di Barbiana tra il 29 dicembre 1958 e ll 2 febbraio 1969. Il curiosissimo professore laico altamurano, Tommaso Fiore rimane colpito dall'opera "Esperienza pastorlali", e dopo l'intervento repressivo del Santo Uffizio con il quale si richieva il ritiro dal commercio, richiede all'autore una copia. Si apre così un intenso scambio epistolare in particolare sullla recensione scritta da Fiore. Si sviluppa così un confronto nel qualei molti sono i punti di condivisione: Fiore e Milani si ritrovano schierati con gli oppressi dall'ingiustizia, siano essi i contadini del Tavolieri o i montanari dell'Apennino tosco-emiliano, gli operai della periferiria fiorentina.

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Altamura e l'esperienza repubblicana del 1799

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 09 Maggio 2017

Altamura nel Settecento e l'esperienza repubblicana del 1799

di Giuseppe Dambrosio

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L’esplosione rivoluzionaria repubblicana che vide in prima linea la città di Altamura nel 1799, insieme a molti altri centri del Regno di Napoli, si comprende se si tengono nella dovuta considerazione notevoli mutamenti che interessarono, nel secolo XVIII, il contesto europeo e che determinarono una trasformazione dell’economia e, nell’ultimo decennio, lo scoppio di una rivoluzione sul modello di quella francese.

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La lotta contro il fascismo

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 24 Aprile 2017

Fiore di Liberazione

 di Giuseppe Dambrosio

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 La festa della Liberazione, nonostante i tentativi di revisione storica in atto tendenti ad offuscare la memoria resistenziale e a ridurla ad una scadenza di pacificazione nazionale nella quale, in modo indistinto, si piangono i morti dell'una e dell'altra parte, è un momento importante della storia del nostro paese. Mi è sembrato opportuno ricordare il significato non in modo oleografico e agiografico, ma ripescando  la testimonianza di un nostro concittadino, Tommaso Fiore, poco conosciuto ai più giovani, che pagò con il carcere la propria opposizione al regime fascista e con estrema lucidità analizzò quel periodo, con l'occhio sempre rivolto alla sua regione e alla sua città.

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Lo strazio per i nostri libri, in strada come con il Duce

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 29 Gennaio 2017
Lo strazio per i nostri libri, in strada come con il Duce

di Gerardo Marotta

Marotta_ad_AltamuraFoto di Luca Bellarosa

Ancora oggi, ai nostri giorni, si assiste a Napoli e in tutto il Paese alla mancanza di cultura politica e non si riesce a formare un governo, un Consiglio regionale o un Consiglio comunale capace davvero di governare. Il Mezzogiorno è pieno di persone intelligenti ma che non sanno governare perché la cultura filosofica e politica fu estirpata completamente dalla controrivoluzione del 1799. Tanto che nella Storia del Regno di Napoli Benedetto Croce osserva che dopo la controrivoluzione, le stragi e le condanne a morte volute dal Borbone “non un filo di filosofia (e quindi di filosofia del diritto e di diritto pubblico) vi fu a Napoli”.

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Carlo Azeglio Ciampi: "Ecco come ho aderito alla Resistenza"

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 16 Settembre 2016

Carlo Azeglio Ciampi: "Ecco come ho aderito alla Resistenza"

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"[...] me ne andai, come ho detto, in Abruzzo, per passare le linee. Proprio a Scanno ritrovai Guido Calogero, che vi era stato confinato dal regime. Riprendemmo le nostre discussioni e gli chiedevo la ricetta per agire da antifascista senza diventare per forza comunista. Naturale punto d'approdo fu il partito d'azione. Quando arrivai finalmente dall'altra parte, a Bari, tornai ad indossare la divisa. La città era piena di fermenti. Vi era stato il convegno dei partiti antifascisti. Nelle ore libere frequentavo la libreria Laterza e m'infervoravo in discussioni con il leader azionista pugliese, poi del Pri, Michele Cifarelli, con il meridionalista Tommaso Fiore e suo figlio Vittore, ormai scomparsi. Quello, insomma, il terreno della mia iniziale formazione culturale".

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La Resistenza dei Pugliesi ai nazisti

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 09 Settembre 2016

LA RESISTENZA DEI PUGLIESI AI NAZISTI

a cura di Giuseppe Dambrosio

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Dall' 8 settembre e sino a metà di ottobre del 1943, la Puglia fu interessata dalle operazioni della Wermacht a seguito dell'armistizio dell'8 settembre 1943, i tedeschi intendevano rafforzare la presenza nell'Italia centro-meridionale e contrastare un eventuale sbarco degli anglo-americani. L'obiettivo dei nazisti era quello di distruggere le infrastrutture (porti, ponti, ferrovie, strade) ma deliberatamente colpìrono, con violenza inaudita, anche militari e civili.

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La Resistenza dei Pugliesi ai nazisti

Categoria: Tommaso Fiore
Pubblicato: 09 Settembre 2016

LA RESISTENZA DEI PUGLIESI AI NAZISTI

a cura di Giuseppe Dambrosio

http://www.raistoria.rai.it/articoli-programma/qui-radio-bari/23775/default.aspx

Dall'8 settembre e fino alla metà di ottobre del 1943, la Puglia fu interessata dalle operazioni della Wermacht a seguito dell'armistizio dell'8 settembre 1943, i tedeschi intendono rafforzare la presenza nell'Italia centro meridionale e contrastare un eventuale sbarco degli anglo-americani. L'obiettivo dei nazisti era quello di distruggere le infrastrutture (porti, ponti, ferrovie, strade) ma deliberatamente colpìrono, con violenza inaudita, anche militari e civili.

Complessivamente 110 furono i morti nelle province di Foggia, Bari e Taranto: tra le stragi più efferate sono da ricordare, l'eroica resistenza di uomini, donne e ragazzi di Bari che difesero insieme il porto e la città vecchia a costo della loro vita ( 9 settembre 1943), l'eccidio dei vigili urbani a Barletta, i militari sbandati uccisi a Murgetta Rossi presso Spinazzola e l'eliminazione di diversi civili dell'Alta Murgia (Altamura, Gravina, Spinazzola, Santeramo).

Come risulta dall '"Atlante delle Stragi naziste and fasciste", pubblicato di recente e voluto dall'Istituto Nazionale per la storia del Movimento di Liberazione in Italia, dall'Anpi e sostenuta dall'ambasciata della Repubblica democratica tedesca, ad Altamura, durante la prima fase dell'occupazione nazista in Italia, 10 cittadini vennero uccisi dai tedeschi con mine o mediante fucilazione. Da documenti dal sindaco di Altamura al Prefetto in data 26 giugno 1946 con oggetto “Esposizione crimini di guerra”, i seguenti nomi: Busalin Giovanni, Danna Mario, Raggiopane Giovanni, Salari Dino e Vulcani Tullio, Campagna Pietro, Zucca Giuseppe.

Non si può dimenticare il ruolo di radio Bari che nei giorni della Resistenza fu la prima "radio libera d'Europa" che sperava nuovamente nella libertà. Da questo momento la radio divenne un punto d'incontro degli intellettuali (da Tommaso Fiore a Giovanni Gentile, Michele Cifarelli a Arnoldo Foà guidati da Benedetto Croce e Giovanni Laterza) e punto di riferimento per i partigiani che la difesero dagli attacchi dei tedeschi giunti in città. "Tutti gli intellettuali e artisti che rischiarono la vita per oltrepassare la linea Maginot e raggiungere Bari il proprio sostegno all'emittente, vennero definiti i 100 di Radio Bari, così dirà Tritto.

  1. La strage nazista di Sant'Anna di Stazzema
  2. La strage di via Niccolò dell'Arca
  3. Utopie
  4. Utopie
  5. La Repubblica italiana ha 70 anni
  6. Continuare per cominciare
  7. L'eterno coetaneo
  8. Una colpa ereditata
  9. Maestri dimenticati: Ferruccio Parri
  10. Maestri dimenticati, la forza morale di Ernesto Rossi
  11. Maestri dimenticati
  12. Maestri dimenticati
  13. Le stragi impunite
  14. La Resistenza
  15. L'Italia riabilita i fucilati
  16. Belfagor
  17. Il Vaticano riabilita anche don Milani
  18. Galanti e la Puglia degli uomini oziosi
  19. VI racconto Danilo Dolci
  20. 16.10.1943. Ultima voce dall'inferno
  21. L'Orrore e la Tomba
  22. Ricordiamo quella notte in cui morì l’umanità intera
  23. Il combattente della pace
  24. La rivincita di Croce
  25. Memorie di un partigiano
  26. Ecco i luoghi della vergogna dove internavano gli ebrei
  27. E' morto a Bari Tommaso Fiore studioso del "meridionalismo"
  28. A Torino Tommaso Fiore lo scrittore amico di Gobetti
  29. Il premio Viareggio diviso tra Fiore, Commisso e Anna Banti
  30. La IV Egloga di Virgilio
  31. La strage di Marzagaglia novant'anni dopo
  32. A mezzogiorno tornarono i banditi cafoni
  33. La corrispondenza "Dorso - Fiore"
  34. Un "cafone" in URSS
  35. Il meridionalista dei contadini
  36. Bibliografia di Tommaso Fiore
  37. Tommaso Fiore grande maestro e meridionalista

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Gli articoli di Tommaso Fiore sul giornale di Piero Gobetti sul sito Erasmo.it.
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La mostra e la rassegna stampa

 

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