Presentazione del libro "Gli altamurani e la Resistenza"
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Verrà presentato il 1° giugno nell’Agorateca in via Stefano Lorusso, 1 ad Altamura, accanto alla scuola “Tommaso Fiore”, il libro Gli altamurani e la Resistenza. Il contributo degli antifascisti e dei partigiani alla lotta di Liberazione, di Giuseppe Dambrosio, edito da Il Circolo delle Formiche.
Coordina Fulvio Colucci, giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno e scrittore.
Intervengono:
Rosa Melodia, Sindaca di Altamura,
Margherita Fiore, assessora alle Culture del Comune di Altamura,
Anna Gervasio, direttrice Ipsaic (Istituto pugliese per la Storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea),
Pati Luceri, docente
Giuseppe Dambrosio, autore del libro.
Seguiranno interventi programmati di parenti di antifascisti e resistenti altamurani e dell’Anpi di Altamura.
Amore e odio, il legame tra Fiore e la Russia
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Amore e odio, il legame tra Fiore e la Russia
Contro comunismo e nazionalismo salvò l’anima dei contadini che ricordavano i suoi formiconi
di Fulvio Colucci
Tommaso Fiore
Della Russia «dovete rassegnarvi a non capir nulla di ciò che vorreste capire», Tommaso Fiore arrivò qualche anno dopo Winston Churchill a definire enigmatico il grande paese che rende insonni le notti occidentali, illuminate dai bagliori della guerra in Ucraina.
Due anni fa - nel 2020 - la casa editrice Stilo, coadiuvata dal Consiglio regionale della Puglia, pubblicò una raccolta di articoli firmati da Fiore e dedicati alla cultura russa (il testo è Scritti sulla cultura russa, pp. 208, euro 16). Alcuni apparvero sulla «Gazzetta del Mezzogiorno», quotidiano con il quale - si ricorda - Fiore ebbe «un rapporto fecondo».
La storia sconosciuta dei soldati italiani e della loro resistenza nei lager tedeschi
- Categoria: Tommaso Fiore
L'altra guerra degli internati militari
di Silvia Pascale e Orlando Materassi storica e presidente dell’Anei*
Gli Internati militari italiani, i soldati catturati dall’esercito tedesco dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, hanno scritto una pagina fondamentale della Resistenza e le loro storie sono una grande testimonianza di coraggio. Dopo l’annuncio dell’armistizio, circa 650mila soldati pagarono un prezzo altissimo: i reparti tedeschi li disarmarono e li catturarono nel nord Italia, ma anche in Grecia, Albania, Jugoslavia e sugli altri fronti, avviandoli alla prigionia nei territori del Terzo Reich, dove diventarono schiavi di Hitler, lavoratori forzati nella macchina bellica tedesca. I vertici tedeschi, infatti, avevano preventivato da tempo una possibile defezione italiana e appena ebbero conferma dei loro sospetti attuarono contromisure tempestive per invadere la penisola, prenderne il controllo e sfruttarne uomini e mezzi.
Mussolini e Hitler in piazza San Marco a Venezia. La grande maggioranza degli Imi preferì la prigionia agli appelli a passare dalla parte del Führer
Quinto: non uccidere il nemico. La vera Resistenza dei cattolici
- Categoria: Tommaso Fiore
Verso il 25 aprile
Mirco Carrattieri
storico
La convivenza di religione e partigiani è un tema sul quale da tempo si interrogano gli storici, ma solo di recente si è riusciti a darne un ritratto meno stereotipato. Anche grazie alla nuova generazione di studiosi
I nuovi studi sui cattolici nella Resistenza ci trasmettono una immagine meno stereotipata, soprattutto in merito alla questione della violenza agita, da sempre rovello ma anche elemento rivendicato come distintivo. Una acuta messa in discussione di questo tema si trova nel volume Una violenza “incolpevole”, scritto da Alessandro Santagata e pubblicato da Viella nella collana dell’Istituto Parri. La ricerca è stata la prima vincitrice del premio Pavone, e proprio dallo storico Claudio Pavone (e da Santo Peli) prende le mosse: i nodi della scelta e della violenza sono centrali; ma per capire se e come rispetto ad essi ci sia una specificità cattolica, l’autore decide di studiare la Resistenza tra Padova e Vicenza.
Violenze, bande e improvvisazione. L’ultimo capitolo fascista di Salò
- Categoria: Tommaso Fiore
Verso il 25 aprile
di Amedeo Osti Guerrazzi
storico
L’incontro tra Benito Mussolini e un milite adolescente della Repubblica sociale italiana nel 1944
FOTO WIKIPEDIA
Tra il settembre del 1943 e l’inizio di maggio 1945, centinaia di migliaia di italiani combatterono agli ordini di Mussolini una feroce guerra civile, causando migliaia di morti tra comuni cittadini e partigiani, e collaborando all’arresto e alla deportazione di antifascisti, renitenti alla leva, operai, ebrei e qualunque altra categoria di persone che si opponesse o non rientrasse nei canoni della “legalità” del nuovo stato fascista. Non furono pochi, inoltre, i fascisti che pagarono con la vita questa loro ostinazione nel voler difendere un regime, e un uomo, chiaramente destinati alla sconfitta.
Le tante resistenze diverse che hanno liberato l’Italia
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Verso il 25 aprile
Paolo Pezzino
storico*
Sfilata di partigiani a Milano FOTO ARCHIVIO STORICO LAPRESSE
Si tende a semplificare la storia della liberazione come una lotta fra comunisti e fascisti, come se fosse
stata una guerra privata. La realtà è più complessa e solo capendola a fondo si riconoscono le nostre radici
Cosa ricordiamo e cosa celebriamo il 25 aprile, anniversario della liberazione del 1945? Ricordiamo la fine della guerra, la sconfitta dell’esercito tedesco nel nostro paese, la caduta definitiva del regime fascista. Celebriamo il sacrificio dei tanti per la liberazione: militari provenienti dalle nazioni alleate contro Germania e Italia, civili combattenti come partigiani, militari italiani internati nei campi nazisti dopo l’8 settembre. Resistenti senza armi, che si sono opposti al fascismo, deportati e perseguitati politici e razziali, molti morti per quel loro impegno; civili inermi trucidati perché considerati complici di coloro che tedeschi e fascisti repubblicani chiamavano sprezzantemente “banditi”.
La pace non è per l’umanità è possibile solo nell’individuo
- Categoria: Est-Ovest
Guerra e Pace
La pace non è per l’umanità è possibile solo nell’individuo
di Vito Mancuso
Il fatto che l’armonia non si possa ottenere per intero non deve impedire di ricercarla, la prova è che violenza e guerre sono globalmente diminuite rispetto ai secoli passati
AP PHOTO/RODRIGO ABD. La disperazione di una donna che ha perso
il marito, rimasto ucciso a Bucha
Einstein chiedeva: «C’è un modo per liberare gli uomini dalla fatalità della guerra?». Credo che in questi giorni ce lo stiamo domandando tutti. È stato anche il senso della domanda rivoltami qualche giorno fa in un incontro con le scuole di Casale Monferrato da una studentessa: «Lei crede che la pace totale sia raggiungibile?». Ho risposto più o meno così: «La pace nella sua pienezza è possibile solo a livello individuale, nell’interiorità della coscienza di alcuni individui speciali; talora si possono anche dare esperienze di vita comunitaria in cui regni sovrana la pace, ma escludo che essa possa diventare la condizione permanente dell’umanità sulla terra». Collegato online, non ho avuto modo di vedere la reazione della ragazza e forse per questo mi sono poi ritrovato a chiedermi se avevo risposto bene oppure no: ho sbagliato a dirle che la pace universale non può essere storicamente raggiungibile, smorzando forse in lei l’azione a favore di questo ideale?
Lo scambio epistolare tra Tommaso Fiore e Lorenzo Milani
- Categoria: Iniziative
Di questi due giganti della cultura e della politica italiana si parlerà nell’incontro organizzato dal Circolo delle Formiche, in collaborazione con l’associazione Eutropia e Agorateca, che si terrà presso l’Agorateca Biblioteca di Comunità di Altamura il 31 marzo 2022 alle ore 18.00 sul tema Tommaso Fiore e Lorenzo Milani. Lo scambio epistolare sulle "Esperienze Pastorali" a cui parteciperanno Sergio Tanzarella (autore del libro Gli anni difficili. Lorenzo Milani, Tommaso Fiore e le Esperienze Pastorali), Facoltà Teologica Italia Meridionale, Domenico Fazio, ordinario di Filosofia all’Università del Salento e don Vincenzo Lopano parroco della chiesa Sant’Agostino di Altamura e docente, coordina Giuseppe Dambrosio, Circolo delle Formiche.