La Capria e l’infinito lavoro di conoscere sé stesso
- Categoria: Nord-Sud
La Capria e l’infinito lavoro di conoscere sé stesso
di Silvio Perrellla
Foto di Lorenzo Capellini
Lo scrittore è morto a 99 anni. Ha fatto parte delle più fertile generazione del secondo Novecento di quegli indagatori del reale che hanno creduto nella letteratura come una forma di conoscenza insostituibile
Raffaele La Capria ogni volta che poteva faceva uso d’ironia; il suo essere sempre un po’ sfottente non si fermava nemmeno davanti alla sua stessa morte. Si figurava quel momento cadere nella falsa curiosità di chi a cena dice: è morto La Capria. Chi? Quello della bella giornata? Non so. Lo hanno detto stamattina al telegiornale. E hanno aggiunto che aveva Napoli nel cuore. Passami l’insalata. Per dopo ho comprato un buon dolce.
La Capria e l’infinito lavoro di conoscere sé stesso
- Categoria: Uncategorised
La Capria e l’infinito lavoro di conoscere sé stesso
di Silvio Perrellla
FOTO DI LORENZO CAPELLINI
Lo scrittore è morto a 99 anni. Ha fatto parte delle più fertile generazione del secondo Novecento di quegli indagatori del reale che hanno creduto nella letteratura come una forma di conoscenza insostituibile
Raffaele La Capria ogni volta che poteva faceva uso d’ironia; il suo essere sempre un po’ sfottente non si fermava nemmeno davanti alla sua
stessa morte. Si figurava quel momento cadere nella falsa curiosità di chi a cena dice: è morto La Capria. Chi? Quello della bella giornata? Non so. Lo hanno detto stamattina al telegiornale. E hanno aggiunto che aveva Napoli nel cuore. Passami l’insalata. Per dopo ho comprato un buon
dolce.
La barricadera che difendeva la libertà di tutti
- Categoria: Uncategorised
La barricadera che difendeva la libertà di tutti
di Alessandra Necci
Tutte le mattine ispeziono le gemme del mio arbusto e verifico dove ce ne sono; ogni giorno faccio visita a una coccinella con due puntini neri sul dorso … in fondo non mi considero più importante di quella piccola coccinella e,piena del senso della mia infima piccolezza, io mi sento ineffabilmente felice». Cosìparlava la grande rivoluzionaria del Novecento Rosa Luxemburg. Amava la natura e traeva conforto dalla bellezza del mondo e dalle piccole cose. In carcere guardava dalle inferriate della cella una cinci allegra sull’albero di fronte e questo le procurava una
profonda gioia.
Presentazione del libro "Gli altamurani e la Resistenza"
- Categoria: Uncategorised
Verrà presentato il 1° giugno nell’Agorateca in via Stefano Lorusso, 1 ad Altamura, accanto alla scuola “Tommaso Fiore”, il libro Gli altamurani e la Resistenza. Il contributo degli antifascisti e dei partigiani alla lotta di Liberazione, di Giuseppe Dambrosio, edito da Il Circolo delle Formiche.
Coordina Fulvio Colucci, giornalista de La Gazzetta del Mezzogiorno e scrittore.
Intervengono:
Rosa Melodia, Sindaca di Altamura,
Margherita Fiore, assessora alle Culture del Comune di Altamura,
Anna Gervasio, direttrice Ipsaic (Istituto pugliese per la Storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea),
Pati Luceri, docente
Giuseppe Dambrosio, autore del libro.
Seguiranno interventi programmati di parenti di antifascisti e resistenti altamurani e dell’Anpi di Altamura.
Amore e odio, il legame tra Fiore e la Russia
- Categoria: Tommaso Fiore
Amore e odio, il legame tra Fiore e la Russia
Contro comunismo e nazionalismo salvò l’anima dei contadini che ricordavano i suoi formiconi
di Fulvio Colucci
Tommaso Fiore
Della Russia «dovete rassegnarvi a non capir nulla di ciò che vorreste capire», Tommaso Fiore arrivò qualche anno dopo Winston Churchill a definire enigmatico il grande paese che rende insonni le notti occidentali, illuminate dai bagliori della guerra in Ucraina.
Due anni fa - nel 2020 - la casa editrice Stilo, coadiuvata dal Consiglio regionale della Puglia, pubblicò una raccolta di articoli firmati da Fiore e dedicati alla cultura russa (il testo è Scritti sulla cultura russa, pp. 208, euro 16). Alcuni apparvero sulla «Gazzetta del Mezzogiorno», quotidiano con il quale - si ricorda - Fiore ebbe «un rapporto fecondo».
La storia sconosciuta dei soldati italiani e della loro resistenza nei lager tedeschi
- Categoria: Tommaso Fiore
L'altra guerra degli internati militari
di Silvia Pascale e Orlando Materassi storica e presidente dell’Anei*
Gli Internati militari italiani, i soldati catturati dall’esercito tedesco dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, hanno scritto una pagina fondamentale della Resistenza e le loro storie sono una grande testimonianza di coraggio. Dopo l’annuncio dell’armistizio, circa 650mila soldati pagarono un prezzo altissimo: i reparti tedeschi li disarmarono e li catturarono nel nord Italia, ma anche in Grecia, Albania, Jugoslavia e sugli altri fronti, avviandoli alla prigionia nei territori del Terzo Reich, dove diventarono schiavi di Hitler, lavoratori forzati nella macchina bellica tedesca. I vertici tedeschi, infatti, avevano preventivato da tempo una possibile defezione italiana e appena ebbero conferma dei loro sospetti attuarono contromisure tempestive per invadere la penisola, prenderne il controllo e sfruttarne uomini e mezzi.
Mussolini e Hitler in piazza San Marco a Venezia. La grande maggioranza degli Imi preferì la prigionia agli appelli a passare dalla parte del Führer
Quinto: non uccidere il nemico. La vera Resistenza dei cattolici
- Categoria: Tommaso Fiore
Verso il 25 aprile
Mirco Carrattieri
storico
La convivenza di religione e partigiani è un tema sul quale da tempo si interrogano gli storici, ma solo di recente si è riusciti a darne un ritratto meno stereotipato. Anche grazie alla nuova generazione di studiosi
I nuovi studi sui cattolici nella Resistenza ci trasmettono una immagine meno stereotipata, soprattutto in merito alla questione della violenza agita, da sempre rovello ma anche elemento rivendicato come distintivo. Una acuta messa in discussione di questo tema si trova nel volume Una violenza “incolpevole”, scritto da Alessandro Santagata e pubblicato da Viella nella collana dell’Istituto Parri. La ricerca è stata la prima vincitrice del premio Pavone, e proprio dallo storico Claudio Pavone (e da Santo Peli) prende le mosse: i nodi della scelta e della violenza sono centrali; ma per capire se e come rispetto ad essi ci sia una specificità cattolica, l’autore decide di studiare la Resistenza tra Padova e Vicenza.
Violenze, bande e improvvisazione. L’ultimo capitolo fascista di Salò
- Categoria: Tommaso Fiore
Verso il 25 aprile
di Amedeo Osti Guerrazzi
storico
L’incontro tra Benito Mussolini e un milite adolescente della Repubblica sociale italiana nel 1944
FOTO WIKIPEDIA
Tra il settembre del 1943 e l’inizio di maggio 1945, centinaia di migliaia di italiani combatterono agli ordini di Mussolini una feroce guerra civile, causando migliaia di morti tra comuni cittadini e partigiani, e collaborando all’arresto e alla deportazione di antifascisti, renitenti alla leva, operai, ebrei e qualunque altra categoria di persone che si opponesse o non rientrasse nei canoni della “legalità” del nuovo stato fascista. Non furono pochi, inoltre, i fascisti che pagarono con la vita questa loro ostinazione nel voler difendere un regime, e un uomo, chiaramente destinati alla sconfitta.