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La Giornata del Ricordo

Categoria: Blog
Pubblicato: 18 Marzo 2020

L’operazione delle Foibe e i crimini italiani in Jugoslavia fra 1941 e 1943

di Giuseppe Dambrosio

Vorrei esprimere il mio punto di vista sulla commemorazione del “giornata del ricordo”, istituita nel 2004 per conservare la memoria della tragedia degli italiani vittime delle foibe e dell’esodo forzato dalle terre istriane e dalmate tra l’8 settembre 1943 e il 10 febbraio 1947.

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Come dice lo storico Sandi Volk, nella prefazione alla ristampa del libro di Claudia Cernigoi Operazione Foibe tra storia e mito: «La legge istitutiva accoglie le tesi degli ambienti delle organizzazioni dei profughi degli istriani e dalmati e degli ex collaborazionisti secondo cui il fenomeno avrebbe riguardato esclusivamente italiani che sarebbero stati uccisi solo perché italiani. Con ciò lo stato italiano ha riconosciuto ufficialmente quali “martiri dell’italianità” personaggi come le SS Ottocaro Krisa e Ermanno Callegaris (e tanti altri) facendo implicitamente riferimento proprio al tipo di “italianità”- quella del fascismo, dell’imperialismo, del razzismo e dello sciovinismo – che tali personaggi hanno difeso. Ma c’è di peggio, perché ora, grazie all’avallo del parlamento, tale interpretazione è divenuta “verità ufficiale”».

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Il Servizio Sanitario Nazionale

Categoria: Blog
Pubblicato: 18 Marzo 2020

Dobbiare ringraziare la partigiana Tina Anselmi se oggi abbiamo il SSN.

di Jennifer Guerra

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In questi giorni difficili per il nostro Paese, il plauso al servizio sanitario nazionale è unanime: nonostante le difficoltà dovute ai continui tagli e alla mancanza di personale, lo sforzo di medici e infermieri per fronteggiare questa crisi è senza precedenti. Se a oggi riusciamo a rispondere a una simile emergenza sanitaria è perché qualcuno credeva che l’accesso alle cure dovesse essere libero e gratuito per tutti. E a farlo è stata una donna, Tina Anselmi.

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La giornata della memoria e la retorica

Categoria: Blog
Pubblicato: 27 Gennaio 2020

Non lasciamo che Auschwitz anneghi nella retorica

Da quando, quindici anni fa, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite Uniti aveva deciso di istituire il Giorno della memoria e fissare i dati il ​​27 gennaio, il giorno in cui nel 1945 le truppe dell'Armata rossa aprirono i cancelli di Auschwitz, quel lager diventò qualcosa di più di un luogo di morte e di sofferenza, quasi indicabile. Auschwitz si trasforma in un sinonimo della Shoah. O se vogliamo in una metonimia o una sineddoche, figura retoriche colomba in una parte fa di simbolo alla totalità del fenomeno e che si prestano a svariate interpretazioni e usi.

Intanto, quel campo in terra di Chiesa non fu la prima fabbrica della morte scoperta dai sovietici: già nell'estate del 1944, i russi scoprirono le macerie di Treblinka (900 mila ebrei assassinati in pochi mesi). E poi, quando si parla della liberazione di Auschwitz c'erano tener presenti che da liberare c'era ben poco. Al momento nel campo si trovano appena duemila prigionieri, gli altri 65 mila, ancora in vita, furono avviati dai tedeschi nella famigerata marcia della morte verso altri lager, più a ovest, marcia in cui perirono circa 15 mila persone. In totale ad Auschwitz morirono circa un milione 100 mila cittadini umani.

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Il passato non è più materia di riflessione

Categoria: Blog
Pubblicato: 24 Febbraio 2019

Riprendiamoci lo studio della Storia

di Simonetta Fiore

Il passato non è più materia di riflessione. Le università perdono docenti e studenti. Il danno per la cultura democratica dei cittadini è incalcolabile Ecco perché il ministro deve reintrodurre questa disciplina all’esame di maturità

Proviamo a immaginare un’Italia senza la storia del Rinascimento. No, non è un esercizio di storia controfattuale, ma la fotografia di un Paese in cui si smetta di studiare la storia moderna, più o meno quell’arco temporale che va dalla scoperta dell’America al Congresso di Vienna. Ancora un piccolo sforzo: proviamo a immaginare che nelle università italiane non si insegnino più la Riforma o la Controriforma, la Rivoluzione francese o quella americana, e che in aula sia più facile imbattersi in un marziano che in un erede di Franco Venturi o Delio Cantimori.

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La ribellione a Praga

Categoria: Blog
Pubblicato: 16 Gennaio 2019

A 50 anni dalla morte di Jan Palach

Il 16 gennaio 1969 nella centrale piazza San Venceslao, a Praga, un giovane studente di Filosofia, Jan Palach, in segno di protesta per l'occupazione sovietica, si cosparse di benzina e si diede fuoco

Robero Candini

A Sua Memoria 

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«Mi è capitato di visitare Praga subito dopo l’autoimmolazione di Jan Palach, un atto estremamente complesso di affermazione e disperazione. Ricordo che i cechi mi chiesero se pensavo che avesse fatto qualcosa di utile, o se fosse solo un altro gesto futile, forse persino un’esplosione di egoismo destinato a precipitare nel fondo della memoria della nostra epoca. Alla luce delle soffe-renze di Palach, all’epoca era impossibile negarne la sua sublimità, ma col passare degli anni l’utilità politica della sua azione ha cessato di essere il punto, almeno per me. Quello che divenne molto più importante fu la manifesta autenti-cità della sua identità umana espressa nel suo sacrificio. Quale altra creatura sulla terra avrebbe potuto immaginare da sé la bellezza di un futuro di libertà e giustizia fino al punto dell’autoim-molazione per la sua causa? Nello sbuffo di fumo che per un breve istante si disperse sulla sua bella città, c’era un monumento molto più solido della pietra o dell’acciaio, incommensurabil-mente più duraturo, perché l’uomo è nato per la libertà. È il suo diritto alla nascita, alla vita e alla morte».

Arthur Miller

Piazza Fontana, la strage di Stato che non vogliamo dimenticare

Categoria: Blog
Pubblicato: 12 Dicembre 2018

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Il 12 dicembre 1969 una bomba a Milano alla Banca nazionale dell'Agricoltura. Fu l'inizio della strategia della tensione. Fascisti, servizi segreti italiani e americani uniti per destabilizzare l'Italia

di Giovanni Giovannetti

Cosa sanno della più recente storia italiana i ragazzi di oggi e di ieri? Cosa ricordiamo sui mandanti e gli esecutori materiali di piazza Fontana a Milano nel 1969, l'anno dello sbarco sulla Luna (17 morti e 88 feriti); di piazza della Loggia a Brescia (8 morti e 102 feriti) e del treno Italicus nel 1974, l'anno del referendum sul divorzio (12 morti e 48 feriti); del Rapido 904 nel 1984, anno in cui la Apple lancia il Macintosh (16 morti e 267 feriti). Cosa sappiamo o ricordiamo della bomba alla stazione di Bologna nel 1980 (85 morti e 200 feriti).

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A ottant'anni dalla leggi razziali

Categoria: Blog
Pubblicato: 30 Ottobre 2018

Via le pensioni agli ebrei vittime delle leggi razziali e ai perseguitati dal fascismo per motivi politici

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Il decreto fiscale spazza via il sostegno dello Stato per perseguitati politici e razziali, oltre che per i pensionati di guerra. Un taglio da 50 milioni al Fondo istituito al ministero dell’Economia, con effetto immediato.

E così, a ottant’anni esatti dalle leggi razziali, la maggioranza giallo-verde taglia gli assegni previsti fin dal 1955 per chi aveva subito la persecuzione fascista perché di religione ebraica o per le idee politiche. Assegni di modesta entità, circa 500 euro al mese, destinati a persone nate prima del 1945, dunque sopra i 70 anni.

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Siamo tutti stranieri

Categoria: Blog
Pubblicato: 10 Settembre 2018

L'Identità inventata degli italiani

di Tomaso Montanari

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“Identità è una parola pericolosa: non ha alcun uso contemporaneo che sia rispettabile ”. L’a mmonizione dello storico inglese Tony Judt (2010) era stata avanzata, prima e in termini più espliciti, dall’economista indiano Amartya Sen in Identità e violenza. Recensendo quel libro, Mario Vargas Llosa ha scritto che la domanda che sorge di fronte all’affermazione, violenta, delle identità nazionali e religiose è riassunta in un verso di Pablo Neruda: “E l’uomo dov’era?” “Prima gli italiani”, “dove metterete quei 100 che vi siete accollati ?”, “difendiamo le nostre radici cristiane”: ebbene, l’uomo dov’è?  Che ne è della comune identità umana, unica fonte dei diritti fondamentali dell’i n d i v iduo? È la domanda cruciale, in questa orrenda stagione del discorso pubblico sfigurato dal veleno della retorica identitaria.

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La lezione di Alex Langer

Categoria: Blog
Pubblicato: 01 Luglio 2018

DA ALEX SI PUO’ RIPARTIRE

di Goffredo Fofi

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Sono passati molti anni e la figura di Alex Langer è cresciuta nella mia memoria e, credo, nella memoria di tanti, per l’originalità della sua vicenda umana e politica e non solo per la sua tragica fine, ma è cresciuta anche per l’istintivo confronto con altri membri della sua generazione, con leader e con i militanti dei suoi anni. In breve: dalle sue pratiche e dai suoi scritti è possibile imparare qualcosa, anzi molto, moltissimo; dalla figura degli altri molto meno, spesso niente, o anche ciò che non bisogna fare o diventare. E grande è il rimpianto per non essergli stato più vicino, per non aver saputo profittare abbastanza della sua amicizia e diversità, per non aver ragionato a fondo già allora, mentre la battaglia era in corso, su ciò che faceva e diceva.

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Nel nome di Giordano Bruno

Categoria: Blog
Pubblicato: 17 Febbraio 2018

Nel nome di Giordano Bruno: costituzionalmente laici

di Maria Mantello

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Sono trascorsi 418 anni da quel 17 febbraio del 1600 quando il filosofo Giordano Bruno fu arso vivo in Campo de’ Fiori a Roma, per ordine del tribunale della Santa Inquisizione presieduto dal pontefice romano. 
«Eretico, pertinace, impenitente ...» recitava la sentenza nella sua tracotanza di potere. E voleva essere espressione di massimo spregio, per chi come Bruno rivendicava il diritto umano di pensare e scegliere autonomamente.

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La recrudescenza del fascismo oggi

Categoria: Blog
Pubblicato: 08 Febbraio 2018

La recrudescenza del fascismo oggi

di Christian Raimo 

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Una decina di giorni fa ho pubblicato un testo sul neofascismo tra i ragazzi di superiori e università. Nell'articolo avevo messo a fuoco una serie di elementi, che dopo la tentata strage fascista di Macerata e soprattutto le sue reazioni - un punto di non ritorno – mi sono apparsi ancora più cruciali.

Li provo a mettere in fila.

1. C'è un ritorno del fascismo. Del fascismo, e non di un quasi fascismo, di un cripto fascismo. Il millantato rischio dell'antipolitica e del populismo ha invece dato spazio al ritorno del fascismo. 
Il fascismo si distingue dal populismo per alcune caratteristiche fondamentali: l'organizzazione, l'apparato gerarchico, la violenza, la pedagogia totalitaria, il maschilismo, il militarismo, l'illiberalismo. Ci possono essere alcune di queste caratteristiche nel populismo - l'illiberalismo - ma altre sono in antitesi. Per esempio, l'apparato organizzativo. 
Il fascismo che spesso si è immaginato di contrastare negli ultimi anni non era fascismo, ma una forma di populismo o di autoritarismo che preludeva al fascismo. Peron può portare a Videla. 
L'altro fascismo che si è pensato di combattere è quello da macchietta, la chincaglieria di Predappio. 
Nel frattempo il fascismo cresceva, trovava consensi, si organizzava.

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La strage di Milano

Categoria: Blog
Pubblicato: 12 Dicembre 2017

Le bombe di Piazza Fontana

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In pieno rigurgito fascista, sdoganato dai media e dai social, ricordare la strage di Milano del 12 dicembre1969 è importante. L’unico antidoto per sbarrare la strada a qualsiasi forma di fascismo è conoscere la Storia.

Dall’aprile del 1979 si susseguono in Italia una serie di attentati che preparano la strage di Piazza Fontana del 12 dicembre del 1969. Diversi gruppi che fanno riferimento la fascismo, per contrastare l'aria di rinnovamento che si respira nella società (i nuovi movimenti studenteschi), decidono che è giunto il momento di entrare in azione. In diversi incontri, funzionari dello stato, ufficiali dell'esercito e dei servizi segreti, stabiliscono un piano: “scioccare” l'Italia con una serie di attentati. La colpa deve essere addossata alla “sinistra”.

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La scuola nelle mani dei barbari

Categoria: Blog
Pubblicato: 27 Agosto 2017

La scuola nelle mani di barbari

di Alberto Asor Rosa

PARLA sempre più spesso ma sempre più superficialmente della scuola in Italia. Per esempio: l’allungamento dell’obbligo fino a diciott’anni. Come? Perché? In quale modo? Non una parola di spiegazione sulla riforma (si vedano gli articoli di Mariapia Veladiano e Alessandro Rosina, su Repubblica giovedì e ieri). Se però si entra nel merito, e si passa al già programmato, la situazione appare ancora peggiore.

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Ripartire dagli scarti

Categoria: Blog
Pubblicato: 03 Luglio 2017

Ripartire dagli «scarti»  Raccogliere  e onorare  i rifiuti

di Alex Langer

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Caro e venerato Abbè Pierre, cari amici di Emmaus,

da quando la grave crisi ambientale e la progressiva perdita di integrità della biosfera sono all'attenzione di tutti, nuovi luoghi comuni sono entrati nel nostro pensiero e nel nostro linguaggio. Spesso - secondo lo spirito del tempo - si tratta di luoghi comuni che contengono una forte dose di fiducia tecnocratica, anche quando affrontano drammatiche emergenze sociali o ecologiche. Così si parla, per esempio, della necessità di "regolare e contenere i flussi migratori", di "ridurre l'impatto ambientale", di "ottimizzare il rapporto tra input e output nell'uso delle materie prime", di rispettare la "capacità di carico del territorio", e così via sentenziando.

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Nuova politica

Categoria: Blog
Pubblicato: 24 Giugno 2017

Gentiloni non legge, non ha tempo. E non gli serve

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di Piero Bevilacqua

La lettera che l’editore Giuseppe Laterza ha inviato a la Repubblica il 20 giugno merita di essere messa al centro di una riflessione non superficiale. L’editore romano manifestava il suo stupore e la sua preoccupazione per la risposta che il presidente del consiglio Paolo Gentiloni aveva dato a chi lo intervistava sul palco del «Festival delle idee» organizzato dalla stessa Repubblica.

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Il campo di prigionia di Altamura

Categoria: Blog
Pubblicato: 26 Gennaio 2017

Il campo di prigionia di Altamura nel 1944

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Nel 1944 Denis Avey, un soldato britannico impegnato in guerra nel Nord Africa, viene catturato dai tedeschi e spedito in un campo di lavoro per prigionieri ad Auschwitz. Nel suo peregrinare passa per il campo prigionieri di Altamura numero  65. Nel libro di Auschwitz. Ero il numero 220543, pubblicato nel 2011, sono descritte le condizioni in cui si viveva.

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Le confessioni del partigiano

Categoria: Blog
Pubblicato: 01 Dicembre 2016

La memoria felice del partigiano Giorgio Bocca

di Massimo Novelli 

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“Come Galimberti aveva la religione dell’antifascismo, io ho la religione della guerra partigiana. Quindi per come l’ho vissuta è stata un’esperienza fantastica e formidabile, quasi incredibile per un Paese come il nostro pieno di ‘tira a campare’ e di ladri”. Raccontava Giorgio Bocca, quasi novantenne, nella sua casa di Milano, e ricordava orgoglioso quando si batteva contro i nazifascisti in una divisione partigiana di Giustizia e Libertà.

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La vittoria di Trump e il rigetto delle politiche neoliberali

Categoria: Blog
Pubblicato: 12 Novembre 2016

Le oligarchie e il suicidio delle vecchie sinistre

di Barbara Spinelli

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Analizzando la socialdemocrazia nel 1911, Robert Michels parlò di legge ferrea dell’oligarchia: per come si organizzano, e per come tendono a occuparsi della sopravvivenza degli apparati, i partiti diventano pian piano gruppi chiusi, corrompendosi.

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L'orrore della bomba atomica

Categoria: Blog
Pubblicato: 06 Agosto 2016

L'Orrore della bomba atomica, una lotta che non finirà mai

di Günther Anders*

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«Supponiamo che i nostri sforzi siano stati coronati da successo, che i fini per cui lottiamo da anni siano stati raggiunti; che le cosiddette esplosioni sperimentali e i voli di prova siano stati sospesi; che la produzione di armi atomiche sia cessata, le armi esistenti disinnescate, le basi dei missili smobilitate; e che un controllo reciproco impedisca che la minaccia prosegua nascostamente; che cosa avremo ottenuto?

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La strage di Bologna: un dramma italiano

Categoria: Blog
Pubblicato: 02 Agosto 2016

Trentasei anni fa la strage di Bologna eseguita dai fascisti. Ancora non è stata fatta luce sui mandanti

di Libero Mancuso 

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Trentasei anni, sono trascorsi dal giorno della strage più cruenta vissuta dal nostro paese nel dopoguerra. Qui, a Bologna, esempio di buona amministrazione, di partecipazione civica, simbolo e vanto per decenni del più forte partito comunista d’Occidente.

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Rita Atria

Categoria: Blog
Pubblicato: 28 Luglio 2016

La siciliana ribelle

di Lucio Garofalo

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Pochi conoscono la vicenda di Rita Atria, raccontata dal film di Marco Amenta, «La siciliana ribelle», uscito nel 2009 nelle sale cinematografiche. Il film si ispira alla tragica storia di questa ragazza, figlia di un boss mafioso ammazzato nei primi anni ‘80. Rita fu testimone oculare dell’omicidio del padre e, pochi anni dopo, fu ucciso anche suo fratello. Per vendicarli Rita decise di denunciare gli assassini.

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Il "Mein Kampf gadget de "Il Giornale"

Categoria: Blog
Pubblicato: 14 Giugno 2016

Scherzare con il fuoco

di Enzo Collotti*

La trovata de Il Giornale di distribuire il Mein Kampf per aumentare le vendite è semplicemente indecente. Non si capisce se è una trovata spregiudicata o se vuole essere un ammiccamento morboso ad uso di un pubblico sicuramente non avvezzo a bocconi così forti. Certo non è una lettura neutrale, e il proposito di farne l’introduzione a una serie di pubblicazioni sul nazismo non rende l’idea meno perversa.

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La Nuova Comune

Categoria: Blog
Pubblicato: 25 Aprile 2016

Nuit Debout, l’enigma parigino della democrazia diretta

di Raffaele Simone

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In poche settimane oltre centomila francesi si trovano in piazza per discutere di politica, ora che hanno cacciato il filosofo Finkielkraut a fischi e sputi tutti ne parlano. Il loro programma è confuso, ma la forza sorprendente.

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Continuano a chiamarla flessibilità

Categoria: Blog
Pubblicato: 21 Aprile 2016

Continuano a chiamarla flessibilità

di Richard Sennett

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Sono passati quasi vent’anni da quando scrissi “L’uomo flessibile”, uno studio sui cambiamenti nell’economia e nelle condizioni del lavoro, e la flessibilità a breve termine, che già a quel tempo iniziava a erodere il nostro lavoro, è aumentata e, anzi, è andata peggiorando sempre di più. I cambiamenti a cui stiamo assistendo nella moderna economia del lavoro sono una paralisi per la classe media, soprattutto la classe medio bassa, un vero ristagno. L’esperienza della flessibilità del lavoro a breve termine nelle imprese camaleontiche influisce sulla struttura delle classi sociali. Le persone “nel mezzo” hanno meno opportunità di trarre profitto dalla diversificazione delle tipologie di lavoro. L’offerta di lavoro infatti si è ridotta per loro. Allo stesso tempo le condizioni di lavoro sono diventate più intensamente legate a un regime di flessibilità.

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Che cos'è la filosofia

Categoria: Blog
Pubblicato: 21 Febbraio 2016

Che cos’è la filosofia

di Umberto Eco

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Forse ci sono altre e numerose ragioni per capire e studiare la filosofia, e per suggerirle tutte le pagine di questo manuale appena bastano. Ma speriamo che questi pochi accenni siano sufficienti per invogliare qualcuno a comprendere che cosa voglia dire pensare. Perché il pensare, e il pensare filosofico, è quello che distingue gli uomini dagli animali.

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Giornata della Memoria

Categoria: Blog
Pubblicato: 25 Gennaio 2016

LA GIORNATA DELLA MEMORIA HA 15 ANNI, MA SEMBRA GIÀ VECCHIA

di Luca Peretti

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Quindici anni dopo, è tempo di bilanci. Il Giorno della Memoria (d’ora in poi, GdM) fu celebrato per la prima volta nel 2001. Qui proviamo a fare i conti con alcune questioni aperte, insieme ad un gruppo eterogeneo di studiosi, rappresentanti delle istituzioni ed educatori, che abbiamo incontrato o raggiunto telefonicamente e via email. Cosa è cambiato nella memorialistica della Shoah in questi anni? Come si lega a eventi contemporanei, ai cambiamenti globali, a nuove e diverse istanze memoriali? E come dialoga, se lo fa, con stermini contemporanei e ad altri genocidi?

 

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Disegnò l’Italia

Categoria: Blog
Pubblicato: 24 Gennaio 2016
Ettore Scola (1931-2016)
 Disegnò l’Italia

di Goffredo Fofi

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Veniva dal «Marc’Aurelio» e ha evocato il tempo avventuroso di quell’esperienza,tra guerra e Dopoguerra,nel suo ultimo film, dedicato dueanni fa a Fellini (Che strano chiamarsi Federico) dove in realtà Federico era il pretesto per parlare anche di sé e della propria gioventù, nel comune apprendistato. Prima le vignette, glisketch e poi le gag per i film comici del Dopoguerra (per Totò, per Tino Scotti, per il primo Sordi e altri), le sceneggiature scritte in coppia con Ruggero Maccari, e poi le prime faticate regie dal ’64 in avanti, cercando una propria cifra nel grande filone della commedia all’italiana, ben oltre il comico.

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Destra ed estrema destra occupano lo spazio delle idee e della riflessione

Categoria: Blog
Pubblicato: 02 Gennaio 2016

L’egemonia si sposta a destra: Marine Le Pen si prende Gramsci.

Dopo Sarkozy, anche la leader del Front National imbocca la strada “italiana” 

 di Giampiero Martinotti

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Destra ed estrema destra sono insomma riuscite ad occupare lo spazio delle idee e della riflessione lasciato libero dalla sinistra dopo la realizzazione dei grandi obiettivi socialdemocratici (il Welfare prima di tutto) e il crollo del Muro. E non hanno esitato a impadronirsi di Gramsci e a teorizzare un gramscismo di destra. Lacerata tra un desueto ritorno alle ideologie degli anni 60-70 e un blairismo col fiato corto, la gauche (francese e europea) ha disertato il campo della lotta culturale. “La sinistra ha perso la battaglia delle idee”, ha riconosciuto il segretario socialista, Jean-Christophe Cambadélis: se il sonno della ragione genera mostri, l’assenza di pensiero genera impotenza politica.

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Cos'è questo golpe? Io so

Categoria: Blog
Pubblicato: 12 Dicembre 2015

46 anni dalla Strage di Piazza Fontana

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Sono passati 46 anni da quello che molti considerano il nostro 11 settembre: la strage di Piazza Fontana. Rimarrà una strage impunita quella della Banca dell’Agricoltura anche se la Cassazione ha riconosciuto che fu organizzata da una cellula di Ordine Nuovo. Quindi una strage fascista, come sempre sostenuto da chi (coraggiosi giornalisti in primis) misero subito in dubbio la matrice anarchica che alterò le indagini e portò alla morte di Giusppe Pinelli, quella che si può considerare la diciottesima vittima di Piazza Fontana. Se ormai è difficile sperare in una verità giudiziaria, quella politica e storica ormai sembra consolidata. La stessa che Pasolini scrisse sul Corriere della sera in un articolo dal celebre titolo “Che cos’è questo golpe?" che qui riproponiamo.  Anche noi sappiamo. E non dimentichiamo. Non dimenticheremo.

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Pasolini tra passato e futuro

Categoria: Blog
Pubblicato: 02 Novembre 2015

Acculturazione e Acculturazione

di Pier Paolo Pasolini

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A quarant'anni dalla sua tragica morte, Pier Paolo Pasolini fa ancora riflettere. Questo articolo, apparso sul Corriere della Sera il 9 dicembre 1973, affronta temi di estrema attualità.

Molti lamentano (in questo frangente dell’austerity) i disagi dovuti alla mancanza di una vita sociale e culturale organizzata fuori dal Centro «cattivo» nelle periferie «buone» (viste come dormitori senza verde, senza servizi, senza autonomia, senza più reali rapporti umani). Lamento retorico. Se infatti ciò di cui nelle periferie si lamenta la mancanza, ci fosse, esso sarebbe comunque organizzato dal Centro. Quello stesso Centro che, in pochi anni, ha distrutto tutte le culture periferiche dalle quali — appunto fino a pochi anni fa — era assicurata una vita propria, sostanzialmente libera, anche alle periferie più povere e addirittura miserabili.

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  1. Il tricolore nato a Reggio
  2. Maestri dimenticati
  3. Alex Langer, Il viaggiatore leggero
  4. LAUDATO SI'
  5. Ecco perchè dobbiamo leggere Leopardi
  6. Lettera ad un ragazzo che vuole fare politica
  7. Parlare di antifascismo a scuola per fermare Casapound
  8. NON SAPERE, PER FINTA E DAVVERO. APPUNTI SU “BELLUSCONE” PER UNA STORIA CULTURALE DI PALERMO
  9. I diritti giustiziati
  10. Tu devi essere magro!
  11. Apologia di fascismo: una condanna salutare
  12. Piero Gobetti e l'Italia dei tempi presenti
  13. Con le mani nel sacco
  14. La Riforma dei Beni Culturali e la memoria usa e getta
  15. I topi ballano nel formaggio della Grande Opera
  16. La verità su Mauro Rostagno oltre i depistaggi
  17. Un uomo lungo un secolo
  18. Ci salverà una nuova rivoluzione culturale
  19. L'indifferenza per la cultura, ecco la fonte perenne della crisi
  20. la forma di vita che detta legge
  21. Sulle Foibe un giorno per tutti i ricordi
  22. Contro il giorno della memoria
  23. Una proposta per il Mediterraneo
  24. 8 settembre
  25. Occupazione: siamo tornati al 1977
  26. Il testamento di don Gallo
  27. Solidarietà a DESIREE DIGERONIMO
  28. Anche Altamura terra di mafia
  29. Il vento anti-sistema che soffia in Europa
  30. I conti con l’orrore: “Shoah, le vittime furono 20 milioni
  31. Profeta on the road
  32. Parlamentari per conto di chi?
  33. Le maschere di Renzi, Grillo e Berlusconi
  34. Iniziazione
  35. Montessori, il metodo della gioia
  36. La politica miope di chi risparmia sulla scuola
  37. I SEMINARI ALLA RICERCA DEL BENE COMUNE Nuovi Stili di Vita
  38. Spegnete SMS
  39. La raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti: un affare che riguarda tutti
  40. I volontari della conoscenza
  41. I tecnici di cui abbiamo bisogno
  42. Il Capitalismo è un'auto vecchia
  43. Un nuovo mondo per tutti
  44. LA PIAZZA E I NEROVESTITI
  45. 50 anni fa la prima marcia Perugia-Assisi
  46. Apriamo il cantiere della speranza
  47. Digiunare per le carceri
  48. Perchè Bologna non va dimenticata
  49. Il sogno infranto del paese disarmato
  50. Tecnica di un massacro

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Gli articoli di Tommaso Fiore sul giornale di Piero Gobetti sul sito Erasmo.it.
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La mostra e la rassegna stampa

 

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