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Lettera a un ragazzo che vuole fare politica
di MICHAEL IGNATIEFF
CARO amico,
mi ha colpito che tu ti sia rivolto a me per avere un consiglio in vista del tuo ingresso in politica. Chi ha alle spalle una carriera politica difficile, crudele e breve — come la mia — è grato che qualcuno tenga in considerazione la sua opinione. Posso solo dire che il mio pensiero ha “l’autorità del fallimento”, come scrisse Francis Scott Fitzgerald.
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Parlare di antifascismo a scuola per fermare Casapound
di Christian Raimo
Insegno in un liceo a Roma, e alle volte, quando sono a scuola, nelle prime ore che magari passo in una classe nuova all’inizio dell’anno, svolgo una lezione come una specie di a parte: per presentarmi un minimo parlo del mio metodo d’insegnamento, e tra le altre cose banali che dico, ce n’è però una che purtroppo è e soprattutto risulta meno ovvia. Dichiaro di essere un professore antifascista.
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NON SAPERE, PER FINTA E DAVVERO. APPUNTI SU “BELLUSCONE” PER UNA STORIA CULTURALE DI PALERMO
di Giorgio Vasta
Belluscone è (anche) un film sul linguaggio. Più esattamente sull’esperienza linguistica palermitana. O meglio ancora sulla frequente coincidenza palermitana tra linguaggio e indicibilità. In Belluscone Franco Maresco filma corpi, volti, bocche, il teatrino della parola allestito in ogni bocca, l’avventura rocambolesca di una lingua fondata sul costante andirivieni dal palermitano all’italiano al palermitano, lo sfarinarsi del lessico, la sintassi che si imbizzarrisce e disarciona il senso consueto generandone un altro ancora, liminare e illuminante.
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I diritti gistiziati
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Nella dittatura dei corpi l’unico, violento precetto dice: «Tu devi essere magro»
di Mauro Covacich
A Napoli, nel quartiere Pianura, mercoledì scorso, un ragazzo di 14 anni si reca con il suo motorino in un autolavaggio viene deriso da tre ragazzi, perchè grasso e viene aggredito e seviziato con una pistola ad aria compressa. Il 14enne ora si trova ricoverato in rianimazione per gravissime lesioni all’intestino. Uno stimolante commento sull'accaduto.
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Apologia di fascismo: una condanna salutare
La recente sentenza della Corte di Cassazione che ha confermato la condanna ai neofascisti che nel corso di una pubblicamanifestazione hanno esibito il saluto romano e intonato “presente”, è a mio giudizio una delle rare perle di correttezza giuridica e costituzionale, e di saggezza politica, che di questi tempi abbiamo la possibilitàdi apprezzare, e per questo merita un commento più approfondito di quelli che i giornali le hanno dedicato.
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Piero Gobetti e l’Italia dei tempi presenti
di Paolo Bagnoli
La rivoluzione liberale, la riacquisizione del significato libertaristico della libertà, sembra suonare ancora come una parola d’ordine e un imperativo categorico per quel futuro migliore, per quell’Italia più giusta, più civile e più moderna per cui, prima di noi, in tanti hanno lottato tutto gettando nella lotta fino al sacrificio della vita talora; per questo Gobetti parla ancora all’Italia di oggi come parlerà a quella di domani.
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Con le mani nel sacco
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La riforma dei Beni culturali e la memoria "usa e getta"
di Giovanni De Luna
Per restituire spessore al nostro passato c'è bisogno di più storia e meno memoria; purché sia ancora possibile fare storia e non ci si ostini a considerare i musei, le biblioteche, gli archivi spazi ludici per riempire il tempo libero delle vacanze.
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I topi ballano nel formaggio della Grande Opera
di Piero Bevilacqua
Corruzione. Devi essere pronto a qualunque misfatto per far girare la macchina. E’ l’etica neoliberista, lo spirito dell’attuale capitalismo. Modesti politici locali e nazionali di colpo diventano padroni di un territorio da cedere al privato. Corruzione e distruzione vanno insieme.
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La verità su Mauro Rostagno oltre i depistaggi
di Adriano Sofri
SPAESARE, in città belle e tradite come Trapani, è una necessità primaria. È questo il significato della frase di Mauro di cui si è fatto un epitaffio, «sono più trapanese di voi, perché io l’ho scelto…», che costringeva i trapanesi “veraci” a chiedersi che genere di trapanese fosse lui e fossero loro. Mauro proponeva un’altra convivenza. La mafia, diceva, non è solo orribile, efferata, vigliacca, è l’ignoranza di ciò che fa sensata e bella la vita.
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Un Uomo lungo un secolo
Introduzione a Sante Cannito, Frammenti di Storia altamurana, Torre di nebbia edizioni, 1994
di Piero Castoro
Abitava nella casa che lui stesso aveva costruito, al numero 35 di via S. Agostino, nei pressi di Porta Bari. Una casa modesta, nelle cui stanze si notava più che la semplicità del mobilio, l’assenza della televisione e della benché minima traccia di effigi sacre. L’oggetto più prezioso consisteva in una libreria dalla cui vetrata si scorgevano edizioni ingiallite di ormai rarissime opere di Camillo Berneri, Enrico Malatesta, Luigi Fabbri, Bakunin, Emma Goldman, Kropotkin, Max Stirner..., poste accanto ai romanzi di Tolstoj, Dostoevskij, Hugo, Zola...
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“Ci salverà una nuova rivoluzione culturale”
di WINSTON MANRIQUE SABOGAL
«Bisogna che gli intellettuali, gli artisti e i mezzi di comunicazione affrontino in un grande dibattito come fare questa creazione, che fare di fronte a questa situazione. Dobbiamo liberarci dalle idee rigide del Ventesimo secolo. Così come ci fu un Rinascimento dopo il Medio Evo che produsse un nuovo pensiero, bisogna lanciare un appello agli intellettuali perché affrontino questa realtà e non lasciare la soluzione ai politici e agli economisti».
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L'indifferenza per la cultura, ecco la fonte perenne della crisi
di Antonio Polichetti
I rapporti della Corte dei Conti degli ultimi anni attestano alla voce “corruzione”uncosto per la collettività equivalente a 60 miliardi di euro all’anno. Il costo più alto sta nella sottrazione di servizi, nella diminuzione metodica del welfare state, nella crescente impossibilità di offrire prospettive einvestimenti per le future generazioni.
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La forma di vita che detta legge
di Marco Dotti
Saggi. «Malavita» per le edizioni Mimesis. Una riflessione a più voci sul come la mafia sia diventata un modello per l’attività economica «ufficiale», cancellando così il confine tra legalità e illegalità.
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Sulle Foibe un giorno per tutti i ricordi
10 febbraio, Giorno del Ricordo. Ecco il racconto del contesto che gli italiani non conoscono: dal «fascismo di frontiera» degli anni ’20, dai crimini dell’Italia in Jugoslavia, dai 100.000 jugoslavi deportati e internati, alle violenze jugoslave del settembre ’43 e maggio ’45, fino all’esodo italiano.
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Contro il Giorno della Memoria
di Elena Loewenthal
l
Come si fa a scendere a patti con una storia così? Come si fa a farci i conti? A togliersela dalla testa, a non trasformarla in un’ossessione, a evitare che ti si aggrovigli dentro? A pensare che possa lasciarti in pace anche soltanto un momento, per tutti i giorni della tua vita? Niente da fare.Te la trascini dietro. Sai che ci stai dentro e non ne esci più anche se sei nata dopo.
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Una proposta per il Mediterraneo
di Luigi Manconi*
È passato ormai un mese dalla tragedia di Lampedusa e stentano a intravedersi risposte politiche e istituzionali significative a quanto è accaduto. Ancora una volta rischia di venire rimosso quel dato essenziale e crudele: nel corso dell'ultimo quarto di secolo, ogni giorno in quel mare che abbiamo chiamato «nostro» sono morti mediamente 6-7 fuggiaschi che cercavano di raggiungere il continente europeo. Partiamo da qui.
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IL LUNGO GIORNO dell'armistizio dell'Italia con gli Alleati cominciò la sera del7 settembre e terminò all'alba del 9, quando il re e Badoglio, capo del governo, scapparono da Roma per Pescara, dove s'imbarcarono per Brindisi. I 45 giorni che vanno dal 25 luglio all'8 settembre sono uncampionario dell'improvvisazione e del doppiogiochismo del gruppo monarchico badogliano. Il 3 settembre il generaleCastellano firmal'armistizio, per conto dell'esecutivo, ma a Roma si lavora già per disconoscere l'accordo con gli Alleat, guidati nel Mediterraneo da Eisenhower, e rinviare l'annuncio previsto per l '8 settembre. Addirittura, a mezzogiorno dello stesso mercoledì 8 settembre, Vittorio Emanuele III rassicura l'emissario di Hitler. "L'Italia resta al fianco della Germania". Eisenhower ci minaccia e parla al mondo alle 18e 30.Più di un'ora dopo, tocca anche a Badoglio fare l'annuncio radiofonico. La gente esulta, ma per poco. Si aprono venti mesi decisivi. E' la Resistenza, la lotta dei partigiani. I tedeschi occupano Roma. A Brindisi nasce il Regno del Sud, gli Alleati sbarcano a Salerno, i tedeschi liberano Mussolini e lo mettono a capo della Repubblica sociale di Salò.
Sbigottiti, dal tramonto al buio, due militari americani vagano per Roma. Uno è il generale Maxwell Taylor, vicecomandante della 82esima divisione aviotrasportata. L'altro è il suo ufficiale addetto William Gardiner, colonnello d'aviazione ed ex governatore del Maine. Sette settembre. Martedi` sera. Taylor e Gardiner sono arrivati a Gaeta, a bordo di una corvetta della Regia Marina italiana, la Ibis, poi il viaggio in un'auto scoperta fino alla Capitale. Sono diretti a Palazzo Caprara, in via XX Settembre,dove c'e`la sede del comando delCorpo d'armata motocorazzato.Il tragitto finale, i due americani in uniforme, lo fanno nascosti, da clandestini, dentro un'ambulanza.
Taylor vuole parlare con Vittorio Ambrosio, capo di Stato maggiore generale, il comandante supremo. Ma Ambrosio non c'è. A sorpresa, la sera prima,è partito in treno per Torino. Poi è andato a Pinerolo, per vedere il figlio minore alla Scuola di applicazione di cavalleria. Taylor cerca allora l'inquietante Mario Roatta, capo diStato maggiore del Regio Esercito. Roattaè stato l'ideatore dell'omicidio dei fratelli Rosselli, lo scrupoloso regista dell'intelligence fascista. A lui, il maresciallo Pietro Badoglio, presidente del Consiglio dal 25 luglio, ha affidato lo stato d'assedio e il mantenimento dell'ordine pubblico. Una circolare di Roatta prevede: "Poco sangue versato inizialmente risparmia fiumi di sangue in seguito". Roatta però è irreperibile.Nessuno sa dov'è Come sparito.A questo punto,Taylor, sorpreso e spazientito, chiededel generale Giacomo Carboni, capo del Sim, il Servizio informazioni militari. Nemmeno lui c'è. Eppure sono tutti al corrente, a partire da Badoglio, della missione cruciale dei due americani: Taylor deve gestire l'operazione Giant2, l'aviolancio della 82esima divisione su Roma, per proteggerla dall'occupazione tedesca. Il tre settembre, a Cassibile, in provincia di Siracusa, è stato concluso in gran segreto l'armistizio con gli anglo-americani. In una tenda tra gli ulivi. A firmare, per l'Italia, è stato il generale Giuseppe Castellano, emissario di Ambrosio. Per gli Alleati, Walter Bedell Smi th, per delega di Dwight David Eisenhower.
Segue a pag. 12
8 SETTEMBRE 1943L'I TA L I A
A R R E SA
QUANDO LA NAZIONE CROLLA
L' Otto Settembre del Quarantatre' racchiude tutte le contraddizioni
del gruppo monarchico-badogliano che aveva fermato Mussolini i l 25
luglio. L'armistizio con gli americani fu un capolavoro di cialtroneria.
Per fortuna, dopo ci sara` la Resistenza contro gl i occupanti nazisti
l generale"Ike"Eisenhowere` ilco-mandante delle forze Alleate nel Mediterraneo. Dopola firma,nel pome-riggio deltre settembre alle 17e 15,
esce dallatenda, staccaun ramettodaun ulivo e lo agita in segno di pa ce. Poi
offre whisky a tutti, ma senza brindare, e torna adAlgeri, nel suo quartier generale. L'operazione
Giant 2 fa parte degl i accordi. Deve scattare dopol'annuncio dell'armistizio.A PalazzoCaprara,
Taylor e Gardiner trovano solamente il maggioreLuigi M archesi,insieme con Castellanoa Cassibile, e il colonnello Salvi,capo di Stato maggioredi Carboni.Gli americani devono verificar ei tre
aeroporti sceltiper l'aviosbarco.Urbe, Centocel-le,Guidonia. Sonoormaile novedisera dimartedi` sette. Per tutta risposta, i due militari ven-gono invitatia cena. Sisiedono a tavola.In quattro. Taylor e Gardiner, Marchesi e Salvi. Una sce-na surreale . Il menu e` completo: consomme`, pollo
arrosto, scaloppine, verdure, frittelline dolci, vinid'annata. Verso le undici, Taylor e splode: "Basta
conilvino,vogliamo parlaresubitoconunco-mandante responsabile". Finalmente,compare
qualcuno "responsabile". E`Car boni,il capodelSim. Taylor gli spiega i motivi della sua missione:
"Domani pomeriggio c'e`l'annuncio dell'armisti-zio,io devopre pararel'operazioneGiant 2previstatra 24ore". Carbonistorce ilviso inunasmorfia di meraviglia: "Ma come, l'armistizio non
sara` a nnunciatoil giorno 12?". Taylor,piu` me-ravigliatodi lui:"Il 12?No e`per domanialle 18e
30".Hainizio un'altratragicommediagrotte sca,dopo quelladelle confusetrattative condotteda
Castellano,enonsoloda lui,pertuttoilmesediagosto. L'accordo raggiunto none` al tro che una
resaincondizionata, divisaindueparti. Undo-cumentogenerico didodici clausole,chiamato
l'armistizio "corto", che rima nda a una successivaedefinitiva stesura,l'armistizio"lungo". C'e`un
promemoria allegato dagli Alleati: la dichiarazio-ne di Queb ec, che promette un'attenuazione delle
clausolein basealcontributoitaliano, popoloeforze armate, contro i nazisti.
"Un tremendo pasticcio"
Carboni scarica tutto proprio su Castellano.Prende unacartina e dice:"Quell'uomo (Castellano, ndr) ci ha combinato u n brutto guaio, ha af-fermato che l'Italia e` in grado di far fronte da sola
alletruppe tedesche.Guardiil nostroschiera-mento,no inonpossiamo resisterepiu`diseiore
alle truppe tedesche,l'armistizio deve essere
rinviato". Nellastanzac'e`anche iltenente
Galva noLanza diTra-bia, che fa un po' da interprete. La confusionee` anche linguistica. Italiano, francese, inglese.Lanzadi Trabiae`d el
clan di Roatta e Carbo-ni, avversario di quello
di Ambrosioe Castel-lano. Traducel'ultima
frase di Carboni. "L'ar -mistizio d eveessere
rinviato". Taylor rea-lizza che di fronte ha un
pazzo. Il generale ame-ricanosache noncipuo`essere alcunrinvio.La
Quin ta armata e` gia` in navigazione per Salerno.Quindici convogli: 169 mila uomini, 20 mila mezzi motorizzati, 600 carri armati, 1. 800 pezzi di ar-tiglieria. Impossibilefermare tutto. Simette le
mani in testa e mormora a Gardiner: "It's an awfuljam"(E`un past iccio tremendo). Taylorrialza il
capo, diventa rosso in visoe grida: "Portatemi daBadoglio".Sitentadi avvisareilmarescialloper
t elefono. A PalazzoCaprara, trafelato, arrivaFrancesco Rossi, vice di Ambrosio. Carboni lo informa. Rossi chiede: "Devo venire an che io da Ba-doglio?". Il capo del Sim risponde: "E` inutile, tutto
aggiustato,andiamoda Badoglioperiltelegram-ma di proroga".
"I tedeschi mi tagliano la testa"
E`gia` quasimercoledi`ottosettembre. Mancapo-chissimoalle ventiquattro.Nellanotte diRoma,
Car boni, Lanzadi Trabia,Taylor eGardiner sal-gono suun'auto. GuidaCarboni. Direzionevia
Bruxelles, ai Parioli. Badoglio abita in un a villa a
COME IL PAESEPERSE IL SUO ONORE
SONO DUE I VOLUMI che IndroMontanelli eMario Cervi,nella loro Storia d'I ta l i a (Bur Rizzoli), hanno dedicato al periodo che va dal 1940al1946. Ladataspartiacquee` l'8 settembre
1943. "L'Italia della disfatt a", dal 10 giugno 1940all'8 settembre 1943, e "L'Italia della guerra ciILLUSO E SCO N F I T TO Dopo il 25 luglio fatale per Beni to Musso-lini, il maresciallo Pietro Badoglio fu nominato dal Re Vittorio Emanuele III nuovo capo del governo. La guerra prosegu i`. Ma l'8 set-tembre lo stesso Badoglio annuncio` l'armistizio con gli alleati e poi
scappo` assieme al sovrano
quattro piani. Dono nazionaledopo la conquistadell'Etiopia.Ilcapodel governosisveglia.Siriveste.Con luic'e`Carboni.Gli americaniaspet-tano qui ndici minuti. Badoglio li affronta a mezzanotte e un quarto. E` sulla linea del rinvio. Taylorminaccia: "Se non annuncerete l'ar mistizio noi
bombarderemoe distruggeremoRoma". Ilma-resciallo si lamenta: "Perche' volete bombardare la
capitalediunPaese chesta cercandodiaiutarvi?Perche'non bombardateinodiferroviari eivalichia norddi Romaattraverso iquali itedeschifanno passare i loro ri fornimenti?". Ma la priorita`
di Badoglioe` soprattutto una:prendere tempopermetterein salvosestessoe lafamigliareale.
Davanti a Taylor, si passa la mano alla gola e dice:"Sei tedeschimi prendonomitagliano latesta".
Poi chiede al generaleamericano di spieg are lasituazione a Eisenhower. Sempre piu` sbigottito,
Taylor capisce che l'operazione Giant 2 e` tropporischiosa espedisce un r adiomessaggioper avere
istruzioni. Anche Badoglio detta un telegramma aCarbonidestinatoal comandantedelleforzeAlleatenelMediterr aneo: "Dati cambiamenti et
precipitare situazioneet esistenzaforze tedeschenellazona diRomanone` piu`possibileaccettare
armisti zioimmediato.Operazione Giant2none`possibile la notte dell'8settembre perche' io non
ho forze sufficienti pergarantire gli aerop orti".Sono le due di notte. I due radiogrammi vengono
affidati al maggiore Marchesi per la trasmissionecifrata al comando degli Alleati, ad Algeri.
"L'Italia resta con Hitler"
Alle dieci di mattina, conquattro ore di ritardo,alla stazione Termini di Roma arriva il treno da
Torino. Sopra c'e` Ambrosio, capo di Stato mag-giore generale. Badoglio, che ha trascorso la notte
senza dor mire, ha gia` parlato con Roatta e hannodeciso dispedire un generale daEisenhower. Da
Algeri si attende la conferma del rinvio. Ambro-sio, informato,si arrabbiacon Carboniper le
menzognedette aTaylor: "Cisono carburanteemunizioni in abbondanza". Icolloqui sono frenetici, ovviamente confusi. Tutte le informazionirestano nellacatena di comandoitaliana. Badoglio, Ambrosio, Roatta, Car boni. I quattro nonallertanonessuno. Speranosolonelrinvio epensanoall'organizzazione dellafugada Roma,perevitare la temuta vende tta nazista. Il re, al solito, si
mantieneai margini.Amezzogiorno, nellasuaresidenza di villa Savoia, riceve l'incaricato di Hit ler,Rudolf Rahn.VittorioEmanueleIII e`cor-diale eloquace. Rassicura Rahn: "Dicaal Fu"hrer
chel'Italia noncapitolera`mai.E` legat aallaGer-maniaper lavitae perlamorte".Rahn restasospettoso, fa domandeprecise. Il re tirain balloBadoglio: "E`un vecchioonorato soldatoalle cui
assicurazionibisognaprestare fede". Anche il revuole soltanto scappare. Ha gia` trasferito i gioielli
dellaCoron a equarantacarrimerci conquadri,sculture, vasipreziosi, tappeti eargenteria sono
arrivati da giorni in Svizzera, al sicuro. Gli ufficialidi casa Savoia sono stati gia` richiamati. Il primo a
ritirarsi e` stato il principe ereditario Umberto, co-mandante de lle armatedel Sud. Le spiedel Sim
sono in attesa di captare le musiche convenzionalistabilite per l'annunciodell'armistizio. Giu seppe
Verdi. Manon vannoin ondanell'orario deciso,
F E STA POPOLARE Appresa la notizia dell'armistizio daparte del capo del gov erno, il maresciallo Badoglio, gli italiani scendono in strada pensando che sia la fine della ter-ribile guerra in cui l'Italia e` stata trascinata da Mussolini,
ma da quel momento in poi verranno le dure battaglie perriconquistare l'Italia contro le scorr ibande tedesche
I N TA N TO LA CORONA Il Re Vittorio Emanuele III, aBrindisi nel settembre 1943, passa in rassegna una formazio ne del nuovo Regio Esercito, composta da volon-tari che si batteranno al fianco degli Alleati
UNA DATA SPARTIACQUE
La cronaca d i quella giornata e delle sue conseguenze nelle ricostruzioni di Montanelli e Cervi,
Oliva, Petacco e Zavoli, Elena Aga Rossi. C ome si
schianto` il governo militare in carica dal 25 luglio%%[Page: 1]%%
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11ilFattoQuotidiano VENERDI` 6SETTEMBRE 2 01 3
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Siamo tornati al 1977.
Gli ultimi dati Istat sulla disoccupazione (usciti ieri 1 luglio) in Italia ci dicono che i senza lavoro sono a quota 3 milioni 140mila, il 12,2%, una cifra che non si ripeteva da 36 anni a questa parte.
Ridurre i posti di lavoro significa ridurre la massa salariale, con effetti nefasti sui consumi e sul tenore di vita delle famiglie.
Oggi salari e stipendi sono in perdita rispetto all’inflazione e questo si ripete da almeno vent’anni.
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Il testamento del Gallo
"Il gusto della libertà"
Ad un mese della morte pubblichiamo il testo inedito di don Andrea: "Restiamo umani, il progetto di una comunità che ponga al centro l'umanità di ogni persona" continua con i ragazzi di San Benedetto al porto di Genova
Sin dall’inizio della nostra esperienza, come Comunità San Benedetto, ci siamo messi dalla parte dell’emarginato, e intendiamo rimanerci. Siamo coscienti di essere ancora lontani da quel “met-tersi vitalmente” nelle situazioni di coloro che vivono il disagio. Eppure siamo consapevoli di quanto sia necessario infilarsi nella loro pelle, entrare nel loro mondo con simpatia, comprendere la cultura e l’ambiente in cui sono cresciuti. Incontriamo molte difficoltà, personali e sociali. Non è facile rapportarsi con chi ha perso o non ha mai avuto salde “motivazioni al vivere”, quelle che aiutano ad accettare la propria esistenza e la convivenza con gli altri. C’è sfiducia, insicurezza e paura. Dilaga la non accettazione di sé e degli altri, e quindi crescono abulia e aggressività negativa, che si esprimono sovente con gesti distruttivi o autodistruttivi.
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SOLIDARIETA’ E VICINAZA ALLA DOTT.SSA DESIREE DIGERONIMO
Siamo circa 30 giovani ragazzi altamurani. Vogliamo con questa nostra esprimere tutta la nostra immensa gratitudine, solidarietà e vicinanza alla dott.ssa Desirèe Digeronimo.
Noi giovani altamurani, attenti alle problematiche del nostro territorio, vogliamo esprimere tutta la nostra immensa gratitudine alla dott.ssa Desirèe Digeronimo per quanto ha fatto per la nostra Città di Altamura. Per averci restituito speranza, per averci ridato una Città più sana e libera dalla criminalità. Per aver creduto e continuare a credere in noi, per averci sostenuto ed aiutato. Per averci permesso di apprendere, conoscere e per la disponibilità e la gentilezza mostrataci. Vogliamo, inoltre, esprimere alla dott.ssa Desirèe Digeronimo la nostra più sincera e convinta vicinanza e solidarietà per le vicende, che apprendiamo da diversi quotidiani, che la vedono coinvolta in prima persona. Certi che la verità non tarderà ad arrivare, rinnoviamo anche la nostra stima ed ammirazione nei confronti di un Magistrato di grande valore morale e civile e che sempre si è distinto in ambito lavorativo per l’alta professionalità.
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Anche Altamura Terra di Mafia
Nel mese di Febbraio alcuni ragazzi del Liceo Scientifico e Linguistico “Federico II di Svevia” di Altamura hanno partecipato ad un concorso denominato "Geografia e Legalità. Sconfiggere la mafia nella mia Regione", promosso dalla Fondazione Giovanni e Francesca Falcone in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Per essere ammessi al concorso, gli studenti dovevano realizzare un elaborato di tipo letterario fino ad un massimo di 20 cartelle.
Bisognava svolgere una ricerca, un elaborato preferibilmente corredato di dati e circostanze reali sulle forme di criminalità organizzata presenti sul proprio territorio.
Il lavoro, sottoposto alla valutazione di un’apposita Commissione, è risultato essere uno dei migliori e tra i vincitori del concorso della fase regionale. I ragazzi con i docenti parteciperanno alla manifestazione del 23 maggio a Palermo, prendendo parte al viaggio sulla "Nave della Legalità 2013".
I ragazzi hanno risposto con entusiasmo e professionalità a quanto richiesto dal bando di concorso: relazionarsi con le “fonti” locali, presenti nel proprio territorio per acquisire dati, documenti o, più semplicemente, ispirazione per redigere gli elaborati: magistrati, forze armate, forze dell’ordine e giornalisti, o anche, la Prefettura della propria provincia.
Gli autori del "dossier" si sono avvalsi dell’aiuto e della competenza di docenti ed esperti che hanno coordinato il lavoro: il prof. Giuseppe Dambrosio (docente referente per la Legalità del Liceo Scientifico di Altamura), Alessandra Creanza (rappresentante del Coordinamento “Altamura per la Legalità”), la prof.ssa Monica Lasorella, la dott.ssa Desirèe Digeronimo (Sostituto Procuratore presso la DDA di Bari), la dott.ssa Clelia Galantino (Presidente Corte di Assise di Bari).
Vi proponiamo di seguito il testo, buona lettura.
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Il vento anti-sistema che soffia in Europa
di IAN BURUMA
Lo scorso mese, quando troppi italiani hanno dato il proprio voto a un ricco imprenditore dissoluto dalla dubbia reputazione e a un comico, le Borse europee sono crollate. Avendo dimostrato di non avere alcuna fiducia nella classe politica, l' Italia potrebbe diventare ingovernabile. Gli italiani però non sono soli: la rabbia contro l' establishment politico infatti è diventata ormai un fenomeno globale. I blogger cinesi, gli attivisti del Tea Party negli Usa, gli eurofobi britannici, gli islamisti egiziani, i populisti olandesi, i sostenitori dell' estrema destra in Grecia e le "camicie rosse" tailandesi sono tutti accomunati dall' odio per lo status quo e il disprezzo per le élite dei loro rispettivi Paesi.
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I conti con l’orrore: “Shoah, le vittime furono 20 milioni”
Sei milioni, un numero spaventoso ma noto. In realtà non furono sei i milioni di ebrei sterminati dai nazisti, ma molti, molti di più. Secondo uno studio del Museo dell'Olocausto di Washington, che verrà pubblicato in una serie di volumi nel 2015, “da 15 a venti milioni di persone furono uccise o detenute nei campi creati dai tedeschi o da regimi fantoccio europei, dalla Francia alla Romania”.
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Profeta on the road
di Massimo Bucciantini
Quella del Nolano è una delle vite più avvincenti della storia della filosofia. A 28 anni iniziò una fuga senza fine in cerca di un luogo in cui esercitare la propria libertà di pensiero.
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Parlamentari per conto di chi?
di Gaetano Azzariti
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Le maschere di Renzi, Grillo e Berlusconi
di Christian Raimo
In un vecchio video datato 1993 che potete rintracciare su youtube c'è una delle ultime apparizioni Rai di Beppe Grillo. Se la prende con chi rema contro una possibile rivoluzione tecnologica democratica, contro il capitalismo che ci imprigionacon le macchine a benzina e non ci fa sviluppare quelle elettriche...La sua retorica è già tutta politica, anche se non lo confessa, anzi. A un certo punto, al minuto 13 circa, Grillo, dopo essersi preso gli ennesimi applausi, si rivolge al pubblico e dice "Non sto qui a fare come quello di Quinto potere. Se divento un messia, fatemi un gesto e mi metto subito questo": estrae dalla tasca un naso rosso e se lo infila.
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Iniziazione
di Primo Levi
L'impressionante descrizione del Lager da rileggere e non dimenticare
[...] il Lager è una gran macchina per rídurci a bestie, noi bestie non dobbiamo diventare; che anche in questo luogo si può sopravvivere, e perciò si deve voler sopravvivere, per raccontare, per portare testimonianza; e che per vivere è importante sforzarci di salvare almeno lo scheletro, l'impalcatura, la forma della civiltà. Che siamo schiavi, privi di ogni diritto, esposti a ogni offesa, votati a morte quasi certa, ma che una facoltà ci è rimasta, e dobbiamo difenderla con ogni vigore perché è l'ultima: la facoltà di negare il nostro consenso.
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Montessori il metodo della gioia
di Carlo Vulpio
Un interessante articocolo di Carlo Vulpio sull'inserto del Corriere della Sera la "La Lettura" del 30.12.2012 dal titolo "Montessori il metodo della gioia"
http://lasaladeitanti.wordpress.com/2012/12/30/montessori-il-metodo-della-gioia/
- La politica miope di chi risparmia sulla scuola
- I SEMINARI ALLA RICERCA DEL BENE COMUNE Nuovi Stili di Vita
- Spegnete SMS
- La raccolta differenziata e la riduzione dei rifiuti: un affare che riguarda tutti
- I volontari della conoscenza
- I tecnici di cui abbiamo bisogno
- Il Capitalismo è un'auto vecchia
- Un nuovo mondo per tutti
- LA PIAZZA E I NEROVESTITI
- 50 anni fa la prima marcia Perugia-Assisi
- Apriamo il cantiere della speranza
- Digiunare per le carceri
- Perchè Bologna non va dimenticata
- Il sogno infranto del paese disarmato
- Tecnica di un massacro
- Sui sentieri di Ivan Illich
- Il desiderio italiano di essere servi
- Maledetto il Paese che non ha bisogno di giovani
- Gli analfabeti ci seppelliranno
- Giorno della memoria. Che cosa ricordare e perché farlo
- A 41 anni da piazza Fontana: la strage di Stato impunita
- Niente guerre di religione sulla morte di Monicelli
- Beneventano, trent'anni di un martire di camorra
- La speranza è finita è l'ora della volontà
- Il potere senza volto
- Cercando uno spazio pubblico
- La mia felicità è una lettera di Epicuro
- La scuola di classe
- La nave dei folli ritornerà
- Le immagini dalla miniera che non sono un reality
- Sottoculturali tanto beati e incoscienti
- Sfregiate le statue di Falcone e Borsellino
- Quella colata di cemento sulla Puglia
- Dalla parte dei cittadini dell'Aquila, una lettera da diffondere
- Un discorso insanguinato
- Il Rogo di Gomorra
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